Laboratoires Filorga Cosmétiques Italia compie dieci anni e torna alle sue radici a stretto contatto con i medici estetici grazie al lancio nel 2024 del nuovo complesso Ncef e del siero Ncef – Revitalise. “Il nostro brand è nato muovendo i primi passi nel mondo della medicina estetica – sottolinea a Pambianco Beauty Emidio Croce, direttore generale Filorga Cosmétiques Italia – nello specifico delle iniezioni di biorivitalizzazione e dialogando con i medici estetici più attenti a un risultato globale sulla qualità della pelle e un aspetto completamente naturale. La nostra skincare è nata come complemento di questi trattamenti condensando nelle sue formule tutta l’expertise in medicina estetica del marchio, attraverso l’utilizzo cosmetico del complesso Ncef che quest’anno abbiamo riformulato con un mix ancora più potente e con risultati di laboratorio che hanno stupito persino noi”.
Filorga, proprio grazie a queste innovazioni punta a rafforzare il dialogo con i medici estetici instaurando partnership importanti con società leader come Agorà. “Nel 2024 continueremo sempre di più a condividere i nostri test e le informazioni più rilevanti con i medici estetici – continua Croce – e per farlo nella maniera più corretta abbiamo creato anche delle nuove figure in azienda che si dedicheranno alla parte più scientifica della marca tenendo i rapporti con i medici e le farmacie”.
E non è tutto. Filorga dal 2022 è numero uno nel segmento dell’antietà nel canale farmacia e anche nel 2024 resta leader per il terzo anno consecutivo con una quota sell-out dell’8,8 per cento. Oggi Filorga ha un posizionamento multicanale, ma visti anche i nuovi lanci, la farmacia sarà sempre più al centro. “Siamo molto soddisfatti di questi risultati – prosegue il DG – anche se ci siamo resi conto che oggi la marca ha necessità di una riqualificazione della distribuzione a livello di tutti i nostri canali, per tornare a dare un’adeguata selettività, partendo da quello proprietario ovvero la farmacia. Oggi siamo presenti in circa 3.500 porte e cercheremo a livello geografico di capire quali sono quelle più strategiche, abbandonando quelle invece meno prioritarie. A tendere ci potrebbe essere una diminuzione di circa il 10% delle porte prendendo in esame tutti i canali”.