Si è svolta a Milano nella cornice della Terrazza Martini, la presentazione dei dati congiunturali di Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, che ha analizzato l’andamento dei canali nel primo semestre e le previsioni per il secondo semestre 2011. Dopo che il settore cosmetico ha chiuso il 2010 con dinamiche sostenute, il 2011 ha evidenziato segni di rallentamento legati, fondamentalmente al mercato interno, ancora fortemente condizionato da propensioni di spesa poco dinamiche e incerte. E’ invece grazie alle esportazioni, attese in crescita a fine anno del 19% con un valore prossimo ai 2,8 miliardi di euro, che il valore della produzione italiana di cosmetici supererà la soglia dei 9,1 miliardi alla fine del 2011.
I primi mesi del 2011 confermano comunque la crescita dei fatturati delle imprese del settore con dinamiche ancora abbastanza sostenute anche per le proiezioni del secondo semestre. Continua la crescita costante del canale erboristeria (+5,4%) con un valore del mercato che toccherà i 385 milioni di euro, agevolata da opzioni di acquisto orientate al green e al naturale e al rispetto per l’ambiente. In rallentamento il ritmo di crescita della farmacia (+2,7%) con un volume di vendite di 1,6 miliardi di euro, mentre si riprende quote di mercato la profumeria (+1,1%) a 2,4 miliardi di euro. Nel settore professionale continua la sofferenza del canale acconciatura, 690 milioni di euro previsti a fine anno, mentre vanno meglio i cosmetici venduti nei centri estetici (+2%) con un valore atteso attorno ai 270 milioni di euro.
Pesa non poco la contrazione (-1,5%) della grande distribuzione che con i suoi 3,7 miliardi di euro copre oltre il 40% del mercato cosmetico totale e incide non poco sulla crescita media del settore. I terzisti, scheletro fondamentale del sistema produttivo, segnalano buone tendenze di ripresa con un +4% a fine 2011, che fa ben sperare sugli andamenti futuri delle imprese a valle.
“Il settore tiene nonostante lo scenario economico sia poco confortante – ha dichiarato Fabio Rossello, neoeletto presidente di Unipro – la propensione al consumo delle famiglie italiane è penalizzata da una situazione politico finanziaria ancora lontana da soluzioni che favoriscono la ripresa costante dell’economia e le aziende devono impegnarsi non poco per confermare i livelli di competitività che le esportazioni, in forte crescita, confermano da oltre 12 mesi”.