Nei primi sei mesi dell’esercizio 2022, Interparfums ha registrato un fatturato di 318,7 milioni di euro con un incremento del 19,7% rispetto all’esercizio precedente. “Il periodo – ha sottolineato Philippe Benacin, CEO di Interparfums – rimane segnato dalla guerra in Ucraina, ma anche da interruzioni nella supply chain. I tempi di consegna possono ora raggiungere i 15 mesi per alcuni componenti. Da notare anche la carenza di manodopera tra i nostri partner industriali. All’interno del gruppo Pochet, tre delle quindici linee non funzionano, perché non c’è manodopera, tanto che l’azienda sta valutando anche delle assunzioni all’estero”. Inoltre il CEO ha dichiarato che “tale situazione ha generato nel periodo una perdita di fatturato di circa 25 milioni di euro al gruppo”.
L’azienda, che ha presentato per la prima volta i propri risultati finanziari nel suo nuovo quartier generale di rue de Solferino 10 a Parigi, che ospitava l’ex sede del partito socialista francese, prevede ora un fatturato annuo compreso tra 630 e 640 milioni di euro.
Nel dettaglio, con un giro d’affari di 87 milioni di euro, in crescita del 25%, Montblanc rimane il marchio leader nel portafoglio di Interparfums e rappresenta il 27% dell’attività del gruppo. Seguono Jimmy Choo, le cui vendite sono state pari a 70 milioni di euro, in crescita del 17%, e Coach, in progressione del 29%, a 67,6 milioni di euro. Moncler, di cui Interparfums ha acquisito la licenza per i profumi nel 2020, ha appena iniziato la sua implementazione e genera un fatturato di 8,4 milioni di euro. “Il marchio è presente in 1.000 punti vendita, una rete che dovrebbe raddoppiare entro la fine dell’anno. Alla fine arriveremo a 7.000 indirizzi”, ha proseguito Benacin.
L’area del Nord America, un mercato che comunque è ancora dinamico per la profumeria e la cosmesi, registra un andamento contrastante, con un fatturato in crescita solo del 9%, a 110,7 milioni di euro, restando però la principale area di business del gruppo. L’Asia ha visto le sue vendite aumentare del 30%, a 54,9 milioni di euro. In Cina, le vendite sono salite del 45%, guidate in particolare da Coach, che potrebbe presto diventare il primo marchio del gruppo nel Paese. Il Sud America ha registrato una crescita del 33%, a 28,3 milioni di euro, e il Medio Oriente del 39%, a 28,9 milioni di euro.
Intanto, Interparfums, che pubblicherà i risultati ufficiali del 1° semestre del 2022 il prossimo 9 settembre, ha perfezionato un accordo di licenza con il gruppo G-III Apparel, per i marchi Donna Karan e Dkny. “Siamo entusiasti di completare la transazione con questi marchi di fragranze affermati e di valore, Donna Karan e Dkny”, ha affermato Jean Madar, presidente e CEO di Interparfums – e come parte della finalizzazione dell’accordo di licenza precedentemente annunciato nell’ottobre 2021, abbiamo già avviato lo sviluppo di avanzamenti strategici e linee di prodotti, con l’aspettativa di lanciare nuove fragranze per questi marchi nel 2023”. Le fragranze di entrambi i marchi erano precedentemente gestite da The Estée LauderCompanies, nell’ambito di una partnership che è durata quasi 30 anni.