La routine skincare è sempre più una questione di saponette per capelli, viso e corpo. Ultra vegetali, sono più convenienti e attenti al pianeta perché non usano acqua. E rispettano l’economia circolare perché e riducono il packaging al minimo.
di Chiara Dainese
Tondi, compatti e colorati, sono i concentrati di oli vegetali che servono per lavarsi i capelli, il corpo, oppure sono vere e proprie creme di bellezza. Gli shampoo solidi in formato ‘bar,’ ovvero saponetta, sono l’ultima frontiera del beauty sostenibile e realizzano in pochi grammi alcuni principi cardine della rivoluzione green. Insomma, se le Nazioni unite si prefiggono gli obiettivi di sviluppo sostenibile, se l’Europa pianifica un’economia per la next generation, e se l’Italia adotta un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) improntato su equilibri sociali, ‘transizione ecologica’ ed economia circolare, anche i prodotti più intimi e personali si allineano.
Per esempio, solo nell’ultimo anno, sulla base dei 700mila download registrati dalla app Xtribe, le richieste di shampoo o bagnoschiuma solidi nel nostro Paese sono aumentate del 17%, a dimostrazione di come anche gli italiani sono sempre più attenti nei confronti dei prodotti green a impatto zero sull’ambiente. E non si parla solo, naturalmente, di saponi per viso e corpo: shampoo, balsamo per capelli, deodoranti, creme, scrub, tonici, profumi e persino dentifrici spopolano in versione nuda, senza contenitore. I solidi rappresentano infatti, una tipologia di prodotti innovativi, formulati secondo i principi della sostenibilità e della bellezza eco-friendly, che spopolano ormai da qualche anno, e con ingredienti che rispondono alle specifiche esigenze di ogni parte del corpo.
Tra i benefit, riducono il packaging al minimo e facilitano il riciclo delle confezioni che possono essere realizzate, ad esempio, in carta o cartone. Non a caso si parla di prodotti zero waste (privi di plastica). In più, rispetto al prodotto liquido, riducono l’impatto ambientale in quanto permettono di risparmiare fino al 70% di una delle risorse più preziose del pianeta, l’acqua. Non contenendone, le formule risultano più concentrate e i cosmetici più facili da conservare. La conseguenza principale è un minor spreco di prodotto, un bene per noi e l’ambiente. In piena linea con la waterless beauty, la tendenza clean di creare formulazioni prive di acqua. “Credere nella sostenibilità – sottolinea Lucio Ocria hair stylist nel suo centro milanese Glow Hair & Beyond – non è una moda, ma un vero e proprio stile di vita. L’interconnessione tra uomo e natura è un tema sul quale già da tempo stavo lavorando. Il momento attuale mi ha spinto ad andare oltre, stupito dal constatare quanto un cambiamento di abitudini potesse incidere così sensibilmente sulla diminuzione dell’inquinamento, permettendo all’ecosistema di riprendere il suo percorso naturale. Ho incominciato ad utilizzare prodotti naturali e a zero impatto sull’ambiente, nello scetticismo più assoluto riguardo alle performance, ricredendomi quasi subito perché la tecnologia ha reso alcuni di questi prodotti tanto delicati per l’ambiente quanto prestazionali per i capelli”.
Trend shampoo bar
Al Pianeta, insomma, i cosmetici solidi piacciono. La tendenza del momento sono gli shampoo. Oltre a essere sostenibili, nutrono a fondo i capelli e sono anche convenienti in termini economici perché durano di più. Al loro interno, infatti, vengono usati tensioattivi solidi miscelati a burri e oli vegetali molto nutrienti e dall’alto potere pulente, spesso specifici per ogni tipologia di capello. Sembrano saponette, questi shampoo in panetto, ma non lo sono affatto.
Apriprista è stato il brand inglese Lush con creme secche, bombe da bagno, scrub e saponette sfuse avvolte semplicemente nella carta oppure in scatole di cartoncino riciclato biodegradabile o in contenitori di sughero. Il brand mette a confronto i suoi shampoo solidi con le bottiglie di shampoo classico precisando “che uno shampoo solido vale tre bottiglie da 250 grammi di shampoo liquido e dura dagli 80 ai 100 lavaggi”. Ultime new entry il balsamo scrub solido da passare sul corpo ‘Walter Bunny’ (è un coniglietto all’essenza di vaniglia e cacao ad azione detergente e levigante) e l’olio profumato da massaggio in pasticca ‘Sleep’. Nuovi anche lo shampoo solido de L’Erbolario ‘Cocco’ con il 94% di ingredienti di origine vegetale a base di cocco vergine, biologico ed equosolidale, e ‘Essential Haircare Shampoo Bar’ la nuova gmma di shampoo solido di Davines. Con ingredienti attivi da Presìdi Slow Food, selezionati per promuovere la biodiversità quale patrimonio naturale da preservare, Essential Haircare Shampoo Bar mantiene inalterate le performance della formulazione liquida, ed è custodito in una confezione essenziale e interamente riciclabile, contraddistinta da un ridotto impatto ambientale e da una formula altamente biodegradabile. I quattro Shampoo Bar della linea sono inoltre avvolti in incarti realizzati al 100% con carta FSC, completamente riciclabile e con impiego di materiali minimizzato poiché le confezioni coincidono con i foglietti illustrativi dei prodotti stessi. Anche Klorane è sempre più green: lo Shampoo al Mango per capelli secchi ora è disponibile anche nella nuova versione solida, con la stessa efficacia e sensorialità ma ancora più rispettoso dell’ambiente. Il plus? 94% di packaging in meno rispetto allo shampoo liquido. Packaging composto al 60% con cartone riciclato proveniente dagli scarti di fabbrica e 100% riciclabile è anche quello dello Shampoo Solido di Yves Rocher. Ideato per tutti i tipi di capelli, lo Shampoo Solido si presenta all’interno di una piccola e semplice scatola in metallo, realizzata con alluminio riciclabile per proteggere, preservare e trasportare lo Shampoo. “L’utilizzo dello Shampoo Solido – riporta una nota di Yves Rocher – permette anche di ridurre il consumo di acqua in modo considerevole. Per risciacquare il prodotto servirà una quantità di acqua 8 volte inferiore a quella utilizzata per risciacquare uno shampoo liquido”. Inoltre acquistando uno Shampoo Solido verrà piantato un albero dalla Fondazione Yves Rocher.
E non è la sola. Anche Abaton, azienda di Savona specializzata in profumeria artistica, ha lanciato una linea di prodotti solidi per ridurre il packaging. Oltre a questo ha creato una filiera interna di chinotto, coltura storica del territorio utilizzata per produrre le essenze, impegnandosi anche in una serie di attività volte a valorizzare questa pianta e mettere in rete le realtà locali.