Segno meno per le vendite di prestige beauty negli Stati Uniti, dove, secondo l’analisi di Npd Group, nel 2020 la flessione è stata del 19 per cento a 16,1 miliardi di dollari (circa 13,3 miliardi di euro). Il mercato americano della bellezza ha ottenuto risultati leggermente migliori di quello francese (-24%) o britannico (-20 per cento), con il canale e-commerce (+46% nel 2020) che contribuisce a contenere il calo. Per categoria, le vendite di makeup segnano un -34% nei dodici mesi, calo più marcato di quanto accaduto a skincare (-11%) e fragranze (-8%). In positivo, invece, l’andamento dei prodotti premium per la cura dei capelli (+7 per cento). La cura di sé è diventata essenziale nel 2020, con la centralità di prodotti e categorie che possono contribuire alla creazione di un ‘ambiente termale’ a casa. A guadagnare quote di mercato sono stati soprattutto trattamenti e maschere per capelli, candele profumate, esfolianti per il viso, creme e lozioni per il corpo, detergenti e oli, prodotti per la cura delle unghie.
Il make-up è ancora la categoria più ampia del prestige beauty, ma secondo Larissa Jensen, vice presidente della divisione beauty, nonchè industry advisor, di Npd Group è destinato ad essere superato dalla skincare entro la fine del 2021. All’interno di questa categoria, infine, nel 2020 si è assistito al sorpasso dei cosiddetti ‘clinical brands’ sul ‘naturale’, uno shift determinato soprattutto dal boom dell’e-commerce, con i consumatori che online si informano e fanno shopping, consapevoli delle caratteristiche tecniche di ciò che vanno ad acquistare.