La bellezza recupera terreno nel terzo trimestre dell’anno. A dirlo è un’analisi di Npd relativa al mercato americano (il report è stato diffuso, tra gli altri, da Wwd), dove, pur con un segno meno, il comparto prestige beauty evidenzia una ripresa rispetto all’andamento del secondo quarter. Le vendite totali di prodotti di bellezza premium nel Q3 hanno segnato un -17% a 3,7 miliardi di dollari (circa 3 miliardi di euro) rispetto al corrispondente periodo del 2019, flessione tuttavia meno marcata del -36% del trimestre precedente.
A segnare il rimbalzo maggiore, negli Stati Uniti, è stato il segmento hair care, a +11% per 232,5 milioni di dollari, trainato da maschere per capelli e altri trattamenti curativi, nonché dai prodotti per la colorazione. Timido +1%, a 826,2 milioni di dollari, per le fragranze, dove a conquistare la scena, come sotto-categoria, sono state le home fragrances (+21%, spinte dalle candele profumate).
Quanto alla cura della pelle, la skincare ha registrato un calo dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2019, con vendite totali per 1,3 miliardi di dollari. Il dato risulta in progressione rispetto agli 1,1 miliardi registrati dalla categoria nel Q2. Infine, i color cosmetics (make-up), che rappresentano ancora la categoria più ampia del mercato, hanno registrato un calo del 31% a 1,4 miliardi di dollari. Nel secondo trimestre del 2020, il comparto aveva incassato però solo 869 milioni di dollari. Segno meno per ogni sotto-segmento di questo settore, con l’eccezione dei prodotti per unghie, le cui vendite sono aumentate del 13 per cento.
Pur confermando la sua centralità nell’intero settore della cosmetica, il make-up è stato penalizzato dal venir meno di molte occasioni d’uso durante la pandemia (secondo Npd, il 70% dei consumatori Usa ha ridimensionato il proprio utilizzo della categoria nel 2020), all’opposto di quanto accaduto invece ai prodotti di self care.