Revlon evita il fallimento, anche se le vendite del trimestre non migliorano e segnano un calo del 20 per cento. La società di cosmetici con sede a New York, ha annunciato giovedì scorso che non presenterà la dichiarazione di fallimento Chapter 11, grazie a un accordo sul debito dell’ultimo minuto con l’offerta di 236 milioni di dollari in titoli agli obbligazionisti. Presentando il 68,8% dell’importo totale in circolazione, Revlon ha soddisfatto per ora i suoi creditori. Il produttore di cosmetici ha tempo fino al 14 dicembre per offrire i 106,8 milioni di dollari in sospeso, che raccoglierà da più obbligazioni a un prezzo pari al 100% del loro importo complessivo.
“Di conseguenza – ha detto la società in una nota Debra Perelman, presidente e CEO di Revlon – la società non si aspetta che sarà necessaria alcuna procedura di fallimento o di insolvenza. Questo rappresenta un passo importante verso il rafforzamento della nostra struttura e ci posiziona meglio per concentrarci sulla crescita futura. Anche se abbiamo ancora delle sfide da affrontare, come l’impatto della pandemia Covid-19 in corso, crediamo di avere la giusta strategia in atto e continueremo a metterla in pratica”.
Tuttavia, nonostante sia rimasta a galla con gli istituti di credito, Revlon ha registrato un calo delle vendite nette per il terzo trimestre che si sono attestate a 477 milioni di dollari, in flessione del 20% rispetto ai 596 milioni di dollari nello stesso periodo del 2019. Questo calo è stato in gran parte dovuto all’impatto negativo del Covid-19, che è stato parzialmente compensato da un aumento del 13% delle vendite nell’attività di e-commerce del gruppo.
Revlon non ha fornito indicazioni finanziarie per il quarto trimestre o per l’intero anno fiscale.