Vendite in calo per Unilever che chiude i primi 6 mesi con un giro d’affari di 25,7 miliardi di euro (-1,6%). La multinazionale olandese-britannica ha riportato una crescita nei mercati sviluppati del 2,4%, mentre i mercati emergenti hanno perso l’1,9% per cento.
“La performance durante la prima metà dell’anno – ha commentato il CEO Alan Jope – ha dimostrato la vera forza di Unilever. Dall’inizio della crisi di Covid-19, siamo stati guidati da chiare priorità in linea con il nostro modello di business multi-stakeholder per proteggere il nostro personale, salvaguardare l’offerta, rispondere a nuovi modelli di domanda dei consumatori, preservare denaro e sostenere le nostre comunità”.
L’impatto del Covid-19 sul business dell’azienda nel primo semestre è variato ampiamente a seconda dei canali e delle categorie. Le chiusure dei canali fisici a seguito dei lockdown hanno avuto un impatto negativo sulle attività della divisione Prestige. Unilever segnala però che gli acquirenti sono passati dai canali offline a quelli online, determinando una crescita dell’e-commerce del 49 per cento. In calo il comparto della cura personale, ad eccezione dei prodotti per l’igiene: l’efficacia delle buone pratiche igieniche contro la diffusione di Covid-19 ha alimentato la domanda di questi prodotti per mani e casa con crescite a doppia cifra.
“La nostra attenzione per il resto del 2020 continuerà ad essere la crescita dei volumi e soprattutto il profitto e la cassa, poiché questo è il modo migliore per massimizzare il nostro valore per gli azionisti”, ha concluso il CEO.