Anche per Shiseido crollo della redditività nel periodo che va da gennaio a marzo 2020, con l’utile che scende a 12 milioni di euro (1,4 miliardi di yen) rispetto ai 290 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile operativo cala dell’83,3% e le vendite regrediscono del 17,1% a 226,9 miliardi di yen (1,96 miliardi di euro).
Principale responsabile della débacle è il mercato giapponese, che in seguito al lockdown e agli orari contingentati di apertura dei negozi durante l’epidemia, ha visto crollare i consumi. Il Paese del Sol Levante rappresenta più di un terzo del totale vendite del colosso nipponico ed è calato nel trimestre del 21,2 per cento. Segue la Cina, il secondo Paese per fatturato del gruppo, che rappresenta quasi il 20% del giro d’affari, e le cui vendite sono calate del 15,2 per cento.
Con un utile trimestrale quasi ‘simbolico’ e a causa dell’estrema incertezza su quali saranno gli sviluppi della pandemia, Shiseido ha abbandonato l’outlook sull’anno che aveva fatto precedentemente e ne fornirà un altro in occasione dei risultati del secondo trimestre. Le previsioni per il 2020 erano di un utile netto a 77,5 miliardi di yen (+5,4%) e vendite nette a 1.220 miliardi di yen (+7,8%).