L’Oréal non arresta la sua corsa e nei primi sei mesi del 2019 mette a segno ricavi in crescita per tutte le divisioni. “Il migliore semestre da dieci anni a questa parte”: così Jean-Paul Agon, presidente e amministratore delegato del gruppo L’Oréal ha commentato i risultati dei primi sei mesi dell’anno. Il fatturato è cresciuto del 7,3% (like-for like) superando i 14,8 miliardi di euro e l’utile operativo è salito del 12,1%, stabilendo un nuovo record di margine operativo del 19,5%, pari a più di 2,3 miliardi di euro.
Tutte le divisioni stanno crescendo, in particolare L’Oréal Luxe (+13,2% a 5,150 miliardi) e L’Oréal Active Cosmetics (+13,6% a 1,416 miliardi), che hanno registrato una crescita a doppia cifra. La progressione di L’Oréal Luxe è guidata dai suoi quattro grandi marchi Lancôme, Yves Saint Laurent, Giorgio Armani e Kiehl’s. La divisione Active Cosmetics continua a beneficiare del crescente interesse per la bellezza e sta registrando una crescita geograficamente equilibrata. “Le prestazioni della divisione prodotti di consumo stanno migliorando di semestre in semestre – ha proseguito Agon – grazie soprattutto al successo di L’Oréal Paris, il marchio di bellezza numero uno al mondo. Nel frattempo, la trasformazione della divisione prodotti professionali è in corso”.
Tra le aree geografiche stanno crescendo in particolare l’Asia-Pacifico, Cina, India, Malesia, Indonesia e Vietnam. Il Nord America è ancora frenato dal rallentamento del make up. “Il Nord America rimane penalizzato dal rallentamento dei prodotti per il trucco”, ha continuato il PDG di L’Oréal – e gli affari nell’Europa occidentale stanno comunque progredendo, in un mercato che rimane difficile”. L’e-commerce è aumentato del + 48,5% e rappresenta il 13,2% delle vendite totali. Bene anche il travel retail, un altro motore di crescita del gruppo, che è avanzato del + 21,2 per cento.
Infine, il consiglio di amministrazione ha deciso, sotto l’autorizzazione votata dall’assemblea generale annuale del 18 aprile 2019, di istituire un programma di riacquisto di azioni per un importo massimo di 750 milioni di euro e con un numero massimo di titoli da acquisire di 3 milioni durante la seconda metà del 2019. Tutte le azioni acquistate verranno annullate.