Nell’era di Instagram e della moda democratica, la nuova frontiera delle griffe passa anche dal beauty. Il trucco riesce ad attirare una fetta più ampia di consumatori e il prezzo ‘affordable’ non sminuisce il valore del brand. Gucci lancia i rossetti per tutti, mentre il trucco (accessibile) di Hermès arriverà nel 2020.
Dalla moda al make-up la strada è sempre stata breve. Oramai sono tanti i marchi della moda che si sono lasciati affascinare dal mondo della bellezza. Ma non solo. Oggi è il mondo lusso che vuole una fetta di questo mercato. Questo fenomeno è in continua crescita, e il motivo non è difficile da capire: sembra strano, ma l’ambito della cosmesi e in generale della bellezza è tra i pochi a non aver sentito la crisi, o comunque a non averla sofferta più di tanto. Visto che comprare un abito da red carpet o la borsa dei nostri sogni è un lusso che sempre meno persone possono permettersi, le grandi maison di moda hanno deciso di allargare i loro orizzonti e di mettere in commercio qualcosa di più ‘affordable’. Nomi come Chanel, Dior, Armani e Givenchy in primis, ma anche Yves Saint Laurent e Tom Ford hanno da tempo le proprie collezioni di prodotti per il trucco. E oggi si stanno preparando ad entrare nel settore anche Gucci, con la sua prima collezione di rossetti sotto il controllo del direttore creativo Alessandro Michele e il colosso del lusso Hermès al debutto nel 2020.
Le ragioni sono molteplici. Da una parte, entrare nel mondo della bellezza vuol dire avere più strumenti per creare relazioni con gli influencer (perché il beauty è più facile da presentare sui social), e, quindi, avere maggiori contenuti multimediali e social che spingano (in)direttamente le vendite. Dall’altra, è una questione di puro business, e un modo per aumentare il traffico di consumatori. Il trucco consente a un marchio di attirare nuovi consumatori più frequentemente rispetto alla fragranza, dal momento che le innovazioni di make-up tendono a uscire mensilmente, rispetto ai lanci di profumi che si svolgono generalmente ogni due anni. Inoltre il beauty rispetto alla moda, è una categoria di prodotto con buoni margini, senza i problemi delle taglie e del magazzino, e che non ha bisogno di sconti o promozioni come l’abbigliamento.
MAKE-UP DI LUSSO, MA SOSTENIBILE
Ormai è ufficiale: anche Hermès sta per compiere il grande passo, lanciando la sua prima linea di cosmetici lussuosa ma sostenibile. Il progetto, guidato da Axel Dumas, il CEO del gruppo, è già in cantiere da diversi anni, ma soltanto da qualche settimana la Maison francese ha deciso di comunicare ufficialmente la notizia. La data prevista per la presentazione della collezione è il 2020. Le informazioni a riguardo sono ancora pochissime, certo è solo che la griffe intende entrare nel mondo della bellezza con prodotti per la cura del viso, trucchi e (nuovi) profumi rigorosamente plastic-free, nel segno di una cosmetica sostenibile. “Ci stiamo muovendo in maniera umile e cauta, perché il beauty è già un mercato molto vasto con player molto forti, e dobbiamo cercare di trovare il nostro spazio”, ha dichiarato il CEO di Hermès Axel Dumas, erede della famiglia fondatrice, in occasione dell’annuncio del lancio. L’idea è quella di presentare sia una gamma completa di prodotti make-up che linee dedicate alla skincare, puntando su packaging capaci di restituire l’inconfondibile estetica Hermès, ma realizzati con materiali green e privi di plastica, così da ridurre al minimo l’impatto ambientale. Il tutto ideato dal team interno e prodotto poi da fornitori terzi, principalmente tra Francia e Italia. “Nonostante i rischi che comporta – ha proseguito Dumas – è una sfida molto eccitante per noi. Prevediamo di svilupparla progressivamente, dapprima solo nei nostri store e con una distribuzione limitata, per capire in che direzione muoverci”. L’operazione appare, del resto, come la naturale prosecuzione del successo ottenuto nel segmento fragranze. Finora Hermès ha consolidato la sua attività nel settore dei profumi, un ambito, quest’ultimo, dove il marchio è già presente dagli anni trenta con best seller come Terre d’Hermès e Twilly d’Hermès, ma in cui conta di accelerare il passo, partendo da un fatturato che in questo specifico ambito ha superato i 300 milioni di euro nel 2018 (+9%) e rappresenta il 5% del giro d’affari totale del gruppo. Inoltre il beauty è un segmento merceologico molto importante e come spiega Dumas, “i prodotti di bellezza sono una categoria straordinaria perché consentono di avvicinarsi al pubblico con una fascia di prezzo accessibile ma senza diluire il prestigio del brand”. In sostanza, tutti coloro che apprezzano il lusso di Hermès, ma non possono permettersi una borsa Birkin da svariate migliaia di euro, potranno concedersi un rossetto o un mascara senza troppi sensi di colpa e possedere comunque un oggetto di lusso. Un processo che, oltre ad ampliare considerevolmente la clientela del marchio, consentirà anche di rafforzare la sua presenza e la sua identità sul mercato. “Ovviamente speriamo di avere la più ampia portata possibile. Vogliamo vendere un prodotto, prima che un brand”, ha concluso amministratore delegato di Hermès.
IL TRUCCO DI MICHELE… PER TUTTI
Non stupisce, quindi, che anche un’altra maison-icona come Gucci, nel suo momento di massimo splendore, sia pronta a fare lo stesso. Dopo aver ampliato la sua linea di fragranze con una collezione d’autore, The Alchemist Garden, il marchio del gruppo Kering ha inaugurato una pagina Instagram interamente dedicata al beauty (@guccibeauty, 331 mila follower) e ha annunciato il lancio di una linea make-up e skincare. Senz’altro una sfida ambiziosa, per il brand guidato dal direttore creativo Alessandro Michele che ha debuttato infatti con una nuova collezione di 58 rossetti in collaborazione con Coty, su Gucci.com e in selezionate boutique di New York. In seguito verrà lanciato in alcuni store selezionati in tutto il mondo, incluso il travel retail e in mercati chiave come Europa, Sud-Est asiatico, Cina, Medio Oriente e Australia. I lipstick, che hanno un prezzo di 38 euro, sono proposti in tre formule: Rouge à Lèvres Satin a effetto satinato, Rouge à Lèvres Voile dal finish sheer, e Baume à Lèvres, un balsamo labbra traslucido. Il trucco Gucci esistente, sviluppato durante una diversa era creativa per il marchio, viene venduto oggi in Asia, in particolare a Hong Kong e Macao, e verrà gradualmente eliminato con il lancio della nuova gamma. “Il rossetto è l’oggetto più bello che puoi trovare in una borsa – ha detto lo stesso Michele – ed è il più affascinante perché ha sempre avuto un profumo buonissimo. Il rossetto è un oggetto giocoso perché ricorda i pastelli con cui i bambini colorano. E poi simboleggia anche il mondo del cinema e tutte le famose labbra di Hollywood”. Michele, che sovrintende all’immagine del marchio Gucci, è stato coinvolto in ogni fase della creazione dei rossetti. La gamma inoltre è stata progettata tenendo presente la diversità e l’inclusione, e l’idea che il trucco dovrebbe esaltare i difetti ed essere per tutti. “Per me, chiunque voglia indossare il rossetto può farlo – ha detto Michele – ed è tempo di liberare gli uomini dall’idea che il trucco sia un’interpretazione e un’idea di femminilità. Il trucco è una totale espressione di libertà, perché mettere il rossetto significa avvicinarsi all’idea amplificata che vuoi dare a te stesso”. La campagna di lancio, scattata da Martin Parr, è incentrata sull’idea della bellezza come imperfezione. Le imperfezioni sono il punto focale della campagna che ritrae sorrisi (non perfetti) che però mostrano rossetti con forza e sicurezza, come recita lo spot ‘Be bold. Be bright. Be beautiful’.