Avon torna in rosso nel 2018. Il colosso americano del porta a porta ha infatti chiuso l’ultimo esercizio fiscale con una perdita che ha raggiunto 21,8 milioni di dollari (pari a circa 19,2 milioni di euro). Anche le vendite hanno subìto un calo del 5,7% a 5,24 miliardi di dollari (pari a circa 4,64 miliardi di euro) nell’ultimo anno, mentre l’utile operativo ha registrato un -16 per cento. Avon ha attribuito il risultato, in parte, al calo della domanda di cosmetici in America Latina, e in parte alla riduzione del 6% del numero dei rappresentanti.
Per area geografica, le vendite di Avon sono diminuite del 2% in Europa, Medio Oriente e Africa, a 2,09 miliardi di dollari. In America Latina, la società ha fatturato 2,14 miliardi di dollari segnando l’11% in meno. Al contrario, i ricavi in Nord America e in Asia Pacifico sono stati pari a 809,3 e 470,8 milioni di dollari, in linea con il fatturato nel 2017.
La società è in fase di ristrutturazione ed eseguirà un altro taglio di circa 2.300 lavoratori, il 10% della forza lavoro totale. Questa è la seconda volta che il gruppo ha ridotto il personale dopo che l’anno scorso ha licenziato l’8% dei suoi dipendenti. “Siamo nella fase iniziale del nostro piano di turn-around – ha dichiarato il CEO Jan Zijderveld – con risultati del quarto trimestre che mostrano un miglioramento sequenziale dell’andamento dei ricavi in 4 dei nostri 5 mercati principali, oltre ad alcuni primi segnali di progresso rispetto alle nostre strategie fondamentali. Guardando al corso del 2018, vediamo segni tangibili di aumento della produttività dei nostri rappresentanti, con aumenti sequenziali delle vendite medie dei rappresentanti, del prezzo netto unitario e dell’e-commerce”.