Il settore della profumeria artistica, di fatto, è un ‘laboratorio’ di ricerca e sviluppo per le aziende della profumeria mainstream. È quanto racconta a Pambianco Beauty Silvio Levi, presidente di Calé e co-fondatore di Esxence, sottolineando che molte contaminazioni olfattive oggi in tendenza nella profumeria ‘commerciale’ sono state già sperimentate 15 anni fa nei laboratori creativi della nicchia. “I profumieri artigianali – osserva – sperimentano ingredienti mai utilizzati e che ancora non attecchiscono sul mercato, ma quando lo saranno, verranno introdotti dalle aziende masstige nelle loro formulazioni. Il lavoro della nicchia è una fonte di ispirazione per le aziende. In un certo senso, riduciamo per le aziende il tasso di rischio che l’innovazione porta con sé”.
Questo concetto è confermato dalla corsa alle acquisizioni di brand di nicchia da parte delle multinazionali,” che trovano più conveniente comprare innovazione – aggiunge Levi – cioè acquistare brand innovativi, piuttosto che fare ricerca e sviluppo internamente, processo che comporta un tasso di rischio maggiore, dato che su centinaia di progetti sviluppati potrebbe vederne la commercializzazione uno solo”. La conseguenza di questa corsa alle acquisizioni è che i grandi gruppi mettono in campo una potenza di fuoco a livello di marketing e di distribuzione, “e possono strozzare il retail indipendente della profumeria artistica, dato che lanciano format nuovi come ad esempio quello di Aline a Firenze che vende i marchi di nicchia e prestige del gruppo Estée Lauder. Facile aspettarsi che anche L’Oréal lancerà nuovi format, e allora il retail indipendente dovrà trovare nuove strade”.
In ogni caso, la nicchia cresce a due cifre da 15 anni (esclusi il 2008 e il 2009), pur non superando il 2% del valore totale dell’industria cosmetica in ogni Paese. “Con questa percentuale di fatturato – prosegue Levi – il settore della profumeria artistica non cambierà mai il Pil di una Nazione ma continua ad essere un volano positivo e ad alimentare la ricerca, in quanto è una fucina di innovazione per il settore della profumeria”. Il presidente di Calé aggiunge che quasi tutti i department store, soprattutto in Far East e negli Usa, hanno creato aree dedicate alle fragranze di nicchia, fatto rarissimo 15 anni fa.
Passando ai dati, in Italia il fatturato della profumeria d’autore è di 250 milioni di euro nel 2017, pari a 2,5% del comparto beauty nazionale, ma a livello mondiale l’incidenza della nicchia sul totale profumeria alcolica è del 10 per cento. Il potenziale di questo settore è di raggiungere il 2% del fatturato beauty di ogni Paese.