Botta e risposta sui social tra un ex dipendente di Sunday Riley e l’azienda. Con tanto di accuse, ma anche di soluzioni concrete. Tutto è cominciato lunedì scorso, quando un ex dipendente di Sunday Riley ha accusato l’azienda di avere chiesto ai suoi dipendenti di scrivere recensioni positive sui suoi prodotti in vendita su Sephora.com. La ‘denuncia’ è stata fatta attraverso un post pubblicato sul sito di social news Reddit, che è stato poi riportato dall’account Instagram Esteelaundry, profilo che si definisce ‘collettivo beauty anonimo per scoprire la biancheria sporca dell’industria della bellezza’. Su questo account, molti utenti hanno conversato del fatto, chiedendosi come mai l’azienda di skincare americana non prendesse posizione.
Posizione che sembra essere arrivata due giorni fa. Pur non menzionando in modo esplicito l’accusa, Sunday Riley ha postato sul suo account ufficiale di Instagram una ‘lettera’ in cui afferma che i sentimenti delle persone riguardo a ‘questa’ situazione coinvolgono l’azienda, e precisa che sta implementando un sistema di audit delle business practices e della cultura aziendale da parte di una società terza, e che questi risultati verranno resi pubblici.
Nello specifico, l’ex dipendente di Sunday Riley aveva rivelato che i vertici dell’azienda avrebbero mandato una e-mail ai dipendenti, spiegando, per filo e per segno, come scrivere ‘fake reviews’ sul sito di Sephora nascondendo l’indirizzo IP, cambiando account, età, identità. Nella mail si chiedeva anche che, nel caso i ‘dipendenti sotto falsa identità’ trovassero un commento negativo rilasciato da altri, avrebbero dovuto immediatamente scrivere una recensione positiva sul prodotto oggetto della critica.
Per quanto la specifica vicenda si concluda con un impegno alla trasparenza da parte dell’azienda, il caso solleva un problema generale, cioè quanto ci si possa fidare delle recensioni degli utenti sul web.