Filippo Manucci, presidente della divisione farmacia e drugstore di Alès Groupe, racconta le strategie sul mercato italiano. Che resta strategico per la crescita futura.
Una nuova marca dedicata ai millennials, conquistare una nuova fascia di consumatrici, e puntare su collaborazioni con le farmacie più evolute: obiettivi ambiziosi di crescita nella dermocosmesi e nell’haircare a dimostrazione che l’Italia, per la francese Alès Groupe, resta un Paese strategico. Nato nel 1969 dall’intuizione del suo fondatore e attuale presidente Patrick Alès, e presente in 60 mercati del mondo, il gruppo ha chiuso il 2017 con un fatturato di circa 232 milioni di euro. L’Italia rappresenta il secondo mercato nel mondo per la multinazionale, con ricavi per oltre 47 milioni di euro nell’ultimo esercizio. A raccontare i prossimi step e le strategie è Filippo Manucci che, oggi, oltre ad esssere a capo della filiale italiana, guida la divisione farmacia e drugstore (per Usa e Asia) della multinazionale francese. “Oggi sono responsabile della direzione di tutte le filiali di distribuzione del gruppo – spiega Manucci – in aggiunta all’Italia dove rivesto già l’incarico di direttore generale, nonché di quelle adibite alle funzioni centrali di export, trade marketing international, marketing operativo, e digital”. Il Gruppo che ha in portafoglio i brand Lierac e Phito ha lanciato nel 2017 la new entry Jowae. “Questo marchio è stato creato direttamente nei nostri laboratori ed è venduto sempre in farmacia – spiega Manucci – ma sarà dedicato a un pubblico più giovane di quello di Lierac, questo perché vogliamo diventare un gruppo multibrand diversificando l’offerta non solo per tipologia di prodotto, ma anche di consumatore”.
Come si è chiuso l’esercizio 2017 per la filiale italiana?
Abbiamo archiviato lo scorso anno con un risultato molto positivo, in particolare grazie al brand Lierac, e soprattutto alla sinergia tra le diverse iniziative. L’esercizio 2017 si è chiuso con un fatturato Italia di 47,55 milioni di euro in crescita del 6% rispetto all’anno precedente.
Come è ripartito il fatturato tra farmacie e drugstore?
In Italia i nostri marchi sono distribuiti esclusivamente in farmacia. Trattiamo con i drugstore in mercati come America e Asia, dove questo canale prende il posto della farmacia tradizionale.
Quali strategie state attuando per aumentare le vendite?
Stiamo puntando su un target di consumatrici più giovani e sulla dermocosmesi naturale, che oggi attrae sempre di più le donne, attente non solo ai risultati ma anche agli ingredienti dei prodotti che utilizzano sul loro viso e il loro corpo. Per questo abbiamo lanciato il marchio Jowae che offre prodotti adatti anche alla pelle più sensibile, a base di piante tradizionali della farmacopea coreana. Inoltre, abbiamo promosso, in collaborazione con IED, il progetto “Digital Empowerment” con cui puntiamo ad aiutare le nostre farmacie a utilizzare al meglio i social media per instaurare una comunicazione più diretta ed efficace con il pubblico e, di conseguenza, aumentare il traffico nella farmacia.
L’Italia rappresenta uno dei principali mercati a livello mondiale …
Il nostro progetto per i prossimi anni è di continuare ad allargare la distribuzione e cavalcare l’opportunità di Jowae, che ha avuto un esordio davvero straordinario, diventando il terzo asse del gruppo insieme a Lierac e Phyto. Inoltre, continueremo a essere particolarmente attenti a presidiare un mercato ormai sempre più multicanale in cui le vendite online e nella parafarmacie continuano a crescere costantemente. Infine, a livello internazionale, Lierac sta mettendo in atto una strategia di marca per rafforzare la brand awareness, mantenere la leadership nel segmento dell’anti-età e rafforzarsi negli altri segmenti skincare. Come sta andando il nuovo marchio Jowae? Il nuovo marchio, frutto di un’inedita collaborazione che unisce la tradizione dello skincare coreano al know-how francese di Alès Groupe, sta portando risultati davvero eccezionali. Oltre 2.200 punti vendita in soli pochi mesi dal lancio con 78.000 pezzi venduti in soli 3 mesi e vendite ben bilanciate tra tutti i segmenti della marca, dalla detersione alle creme di trattamento. Tra i prodotti più venduti figurano l’acqua micellare e l’acqua idratante spray che sono diventati dei veri prodotti star della marca grazie alle loro formulazioni. Seguono poi la crema idratante e la crema anti-rughe per il viso. Tra i prodotti corpo, il latte idratante rivitalizzante sta riscuotendo molto successo. Inoltre, abbiamo portato avanti un intenso piano di comunicazione con alcuni progetti speciali in partnership con Cliomakeup, top influencer del mondo beauty. Il 2018 vedrà inoltre un importante lancio in primavera con un forte piano di comunicazione. Insomma, puntiamo a rendere Jowae il terzo asse del gruppo.
State investendo sull’e-commerce? Il futuro del beauty va verso questa direzione?
Certamente. A ottobre 2016 abbiamo rilanciato i 2 siti lierac.it e phyto.it, e a ottobre 2017 abbiamo inaugurato il sito jowae.it in un’ottica responsive, inserendo la funzionalità dell’e-commerce e l’opzione Pick&Pay su una selezione di farmacie clienti (prenota online, ritira e paga in farmacia). Per noi si tratta di un canale addizionale che non deve generare conflitto con il canale fisico, che rimane la priorità del gruppo. L’opzione Pick&Pay offre un ulteriore servizio al consumatore che può scegliere se farsi consegnare a casa i prodotti oppure ritirarli nella farmacia più vicina; parallelamente, permette di generare traffico alla farmacia portandole una vendita certa e una consumatrice fortemente interessata cui proporre prodotti complementari (cross selling). Nell’ottica di un consumatore sempre più omnicanale, l’e-commerce rappresenta un’evoluzione imprescindibile, non solo nel beauty. Il consumatore vive in una completa commistione tra realtà ed esperienze online e offline lungo tutta la sua giornata e i suoi consumi non possono che esserne influenzati.
Pensa che l’approccio digital abbia segnato una vera e propria svolta anche nel settore della bellezza?
Sì. Oggi non si può ignorare l’evoluzione verso un approccio digitale, nel settore bellezza come in ogni altro. L’uso quotidiano di internet e dei social è ormai parte integrante del nostro stile di vita ed è quindi un mezzo irrinunciabile per stabilire un contatto diretto con il pubblico. Certamente, tutto il settore beauty si è ormai decisamente orientato verso una forte digitalizzazione, tutti i siti del settore stanno facendo un fortissimo lavoro sia di sem che di seo, e si stanno impegnando inoltre in un’intensa ricerca d’innovazione a livello digitale, con formati digital sia display sia video da inserire su più canali. I canali degli influencer rimangono importanti, ma sono complementari ad attività di advertising, di campagne pianificate in maniera innovativa, soprattutto con invio di campioni prova direttamente a casa.
di Chiara Dainese