Utili in contrazione Procter & Gamble, ma sopra le attese degli analisti. Nel secondo trimestre, il colosso della grande distribuzione ha visto calare i profitti a causa dell’impatto della riforma fiscale americana e del disinvestimento di brand nel settore bellezza (ceduti a Coty), ma ha comunque battuto le previsioni degli analisti. La riforma voluta dal presidente Trump ha provocato oneri straordinari netti per 628 milioni di dollari, di cui un onere di 3,8 miliardi per il rimpatrio di fondi detenuti all’estero e un beneficio per 3,2 miliardi legato alle “deferred tax”. Nei tre mesi conclusi a dicembre, P&G ha riportato profitti netti per 2,561 miliardi di dollari, in calo del 68% dai 7,896 miliardi dello stesso periodo del 2016. Il fatturato è stato di 17,395 miliardi, in aumento del 3% e sopra i 17,39 miliardi previsti dagli analisti. P&G ha confermato le previsioni per le vendite “all in” del 2018, attese in aumento del 3% circa, e ha alzato quelle sull’utile adjusted per azione, prevedendo una crescita tra il 5 e il 7 per cento.