Sempre più manager italiani per L'Oréal. Soprattutto nei ruoli chiave della società, a partire dall'area marketing. L'Italia è un bacino privilegiato per attingere nuove menti da applicare alle strategie del gruppo. «Abbiamo bisogno di un top management creativo ed innovativo. E in questo momento è più facile trovarne in Italia che altrove. L'Italia è un paese ricco di cultura e moda, il che aiuta a generare persone che hanno un sviluppata sensibilità di cui l'industria cosmetica ha bisogno», spiega François Vachey, vice presidente e responsabile delle risorse umane del gruppo. L'Italia è attualmente il secondo mercato per L'Oréal dopo la Francia per numero di top manager. Ce ne sono più di cento in giro per il mondo e occupano postichiave: Simona Cattaneo, brand manager internazionale di Kerastase; Giorgio Galli, vice presidente e responsabile della comunicazione a livello mondiale; Alessandra di Montezemolo, coordinamento comunicazione istituzionale a livello mondo; Paolo Gasparini, amministratore delegato di L'Oréal Cina. Guru delle risorse umane, il sessantenne Vachey nel comitato di direzione risponde al fondatore e presidente Lindsay OwenJones e lavora per la multinazionale da 35 anni.
Ci sono cambiamenti in atto sul fronte delle risorse umane?
«Per tutti i beni di consumo c'è una richiesta di talenti oggi molto più alta che nel passato. Ci sono meno persone disponibili sul mercato e una domanda maggiore. E' in corso una guerra tra le società per accaparrarsi gli uomini migliori. I giovani manager sono desiderosi di entrare nelle multinazionali, che danno una prospettiva di carriera internazionale, ma vogliono lavorare in team ristretti. Oltre a guardare stipendi e possibilità di carriera considerano i presupposti etici dell'azienda. Vogliono capire quanto questa si occupi dell'ambiente e di tutto quello la circonda. E non esitano a passare da un'azienda all'altra».
Quali sono le prossime sfide per L'Oréal?
«Far interagire sempre di più il marketing, con la Ricerca e sviluppo, con le questioni ambientali. Dobbiamo trovare persone che siano capaci di gestire la complessità, e soprattutto che abbiano creatività e le giuste intuizioni per anticipare le tendenze per sviluppare nuovi prodotti».
Estratto da Affari & Finanza del 13/10/03 a cura di Pambianconews