Secondo lo studio Pambianco sui fatturati 2018, le società estere in Italia avanzano meno dell’anno precedente. I primi gruppi del ranking delle filiali italiane di cosmetica registrano ricavi in flessione, oppure in aumento ma meno rispetto al 2017. A cominciare da L’Oréal, prima in classifica con i suoi 935 milioni di euro di fatturato, che decelera nel 2018 del 3,1 per cento. Il calo della filiale tricolore del gruppo francese, che arriva dopo tre anni di crescita, è dovuto principalmente alla rivisitazione delle politiche distributive nella divisione Prodotti Professionali. Viceversa, le divisioni L’Oréal Luxe e Cosmetique Active hanno performato bene. Coty, seconda nel ranking, avanza del 23%, mentre nel 2017 era progredita del 35,1 per cento. Nel terzo gradino si trova Beiersdorf che retrocede dello 0,4%, segue The Estée Lauder Companies che ha archiviato il 2018 con vendite a +9,9% (l’anno precedente era avanzata del 13,1%) e in quinta posizione Yves Rocher, che sale del 23,1% contro il +32,3% del 2017.
Un’altra riflessione che emerge confrontando lo studio Pambianco realizzato sulle filiali e quello svolto sulle aziende italiane è che le filiali hanno percentuali di crescita superiori rispetto alle imprese nazionali. Ad esempio, la filiale che avanza di più è Yves Rocher con +23,1%, mentre la prima azienda italiana sul podio della crescita è Davines con +16,2 per cento. Viceversa, le filiali hanno un ebitda margin inferiore rispetto alle realtà tricolori. La prima filiale per redditività è La Prairie con una percentuale sul fatturato del 15,7%, mentre la top italiana con maggiore marginalità è Sodalis che ha un ebitda margin del 26,2 per cento.
L’approfondimento sulla top 20 filiali è pubblicato su Pambianco Beauty di ottobre-novembre 2019.