Procter & Gamble ha registrato ricavi e utili migliori delle previsioni per il periodo aprile-giugno (quarto trimestre), in parte a causa degli aumenti dei prezzi e della forte domanda per i suoi prodotti di bellezza bio e per i marchi di skincare SK-II e Olay. Questi ultimi hanno permesso di raggiungere una crescita organica delle vendite del 7%, la più importante per il colosso negli ultimi tredici anni.
Tuttavia, P&G ha registrato una perdita netta di circa 5,24 miliardi di dollari (circa 4,74 miliardi di euro) per il trimestre chiuso al 30 giugno, a causa di una svalutazione di 8 miliardi di dollari su Gillette, il marchio leader mondiale per i prodotti per la rasatura. Questa attività, una delle più internazionali del gruppo, acquisita per 57 miliardi di dollari nel 2005, ha risentito principalmente delle fluttuazioni dei tassi di cambio, dell’aumento della concorrenza negli ultimi tre anni e della moda della barba .
“Il valore contabile iniziale di Gillette – ha affermato il direttore finanziario di P&G Jon Moeller durante una teleconferenza – è stato stabilito quasi 14 anni fa, nel 2005. Oggi sono arrivati nuovi concorrenti con prezzi inferiori alla media delle categorie di prodotti”. A seguito di tale svalutazione, P&G ha pubblicato una perdita netta di 5,24 miliardi di dollari nel periodo aprile-giugno, quarto trimestre del suo esercizio fiscale 2019.
Il gruppo statunitense ha realizzato un fatturato in aumento del 3,6%, a 17,09 miliardi di dollari, superando le stime di 16,86 miliardi. Come altri gruppi, P&G ha aumentato i prezzi di molti prodotti a fronte dell’aumento dei costi di trasporto e dei prezzi delle materie prime.