Dalla fusione confermata tra Coty e P&G Beauty Business (43 marchi tra profumi, make-up e prodotti per capelli), nascerà un nuovo colosso da 10,5 miliardi di dollari. Diventerà il terzo gruppo mondiale del beauty dopo L’Oréal ed Estée Lauder, tallonando quest’ultimo a livello di ricavi, e la prima realtà internazionale nel settore fragranze. Sarà una fusione piuttosto complessa che dovrà avere l’ok dall’antitrust e vedrà il completamento operativo nell’arco dei prossimi 12 mesi. Coty raddoppia così il suo fatturato, passando dai 4,6 miliardi di dollari del 2014 a una dimensione combinata di ricavi per 10,5 miliardi di dollari, essendo il fatturato del ramo beauty di P&G pari a 5,9 miliardi di dollari. Entrambe le aziende sono state valorizzate più del doppio del loro fatturato. Infatti, la capitalizzazione in Borsa di Coty, lo scorso venerdì 10 luglio, era pari a 10,34 miliardi di dollari, mentre P&G Beauty Business è stata acquistata da Coty per 12,5 miliardi di dollari. Gli asset di P&G confluiranno in una controllata di Coty e andranno a costituire una nuova società che nasce attraverso una particolare operazione denominata ‘tax-free Reverse Morris Trust’. Agli azionisti di P&G andranno azioni della nuova Coty pari al 52% del capitale.
Non sono state comunicate le quote delle azioni che danno diritto di voto e non è da escludere che su questo fronte la maggioranza resti in mano agli attuali azionisti di Coty. In tutto ciò resta il mistero sul perché Elio Leoni Sceti, che ai primi di luglio sarebbe dovuto diventare CEO di Coty, “ci abbia ripensato, decidendo di non assumere l’incarico”, come recita una nota del gruppo cosmetico americano.
Tra i brand che P&G porta in dote nella nuova società, si citano le fragranze di Hugo Boss, Dolce & Gabbana e Gucci, il make-up CoverGirl e Max Factor, nonché i prodotti per capelli Wella e Clairol, settore nel quale Coty non era presente. Coty invece ha già in portfolio marchi come Calvin Klein, Marc Jacobs, adidas, Opi, Davidoff, Rimmel.