Le aziende della bellezza in Italia mantengono il passo nel 2016, con un tasso di incremento in leggero aumento rispetto a quello dell’anno precedente. In uno scenario macroeconomico caratterizzato da molteplici fattori di rischio, attentati ed effetti della Brexit in primis, il 2016 della cosmetica italiana si è contraddistinto per un generalizzato miglioramento dei conti delle principali aziende made in Italy. Per quanto la domanda interna continui a mandare segni di risveglio, ancora una volta il trend di crescita procede in funzione dell’export che lo scorso anno ha messo a segno una crescita dell’11%, dopo un 2015 da record a +14,5 per cento. Le aziende italiane del beauty, dunque, sembrano rispondere bene al mercato che è in continua evoluzione: sia per i cambiamenti del target di riferimento dei consumatori, con i millennials sempre più in primo piano, sia per i nuovi canali di vendita che spingono sempre di più sull’e-commerce, sui social e sul digital. Ma non solo. Oltre alle aziende con passaporto italiano, il Belpaese si conferma un contesto chiave per le grandi multinazionali straniere, che qui hanno scelto di aprire le loro filiali fin dagli anni Sessanta, e per le quali il 2016 è stato un anno di buona crescita (vedi articolo successivo).
Tornando alle top 25 italiane, le cifre elaborate da Pambianco Strategie di Impresa mettono in luce uno scenario all’insegna della crescita: nel 2016 le prime 25 aziende italiane della cosmetica hanno realizzato ricavi per oltre 3,3 miliardi di euro, in crescita dell’8,4% sul 2015, quindi con un leggero aumento sul differenziale precedente che indicava un incremento di fatturato del 7,8 per cento. Nel dettaglio, ben 20 imprese prese in esame dallo studio hanno chiuso il 2016 con un aumento di fatturato. Per dieci di queste si è trattato di un incremento a due cifre. La classifica delle top italiane suggerisce alcune riflessioni. Innanzi tutto, all’aumento del giro d’affari delle aziende contribuisce il mercato interno, risvegliatosi già nel 2015 (+1,5%) e capace di mantenere il segno positivo anche lo scorso anno, seppure in modo risicato (+0,5%). Ma è evidente che il driver maggiore della crescita resta l’export, aumentato sia nel 2015 sia nel 2016 a double digit con incrementi da record. Questo anche grazie al fatto che le aziende della cosmetica made in Italy, nel corso degli ultimi due anni, hanno accelerato con decisione il processo di internazionalizzazione, conquistando mercati nuovi o rafforzandosi su piazze nelle quali erano già presenti.
Il settore della bellezza rimane comunque ancora in piena evoluzione e le aziende che hanno ripensato le proprie logiche distributive puntando su estero, digitale e retail sono cresciute di più e probabilmente lo faranno anche nel 2017.
di Chiara Dainese