Il Gruppo Cosmetici in Profumeria di Cosmetica Italia, che raggruppa le aziende che vendono prodotti di bellezza a questo canale, e l’associazione delle profumerie, Fenapro, stanno ragionando insieme sulla possibilità di sviluppare un progetto di comunicazione di filiera. L’obiettivo è quello di spiegare gli asset della profumeria, i suoi valori distintivi rispetto ad altri canali, e la sua professionalità, spesso non riconosciuta dal pubblico. Il canale, del resto, è alla ricerca della sua identità, o meglio del riconoscimento della stessa, che passa anche attraverso i corsi di riqualificazione professionale promossi dall’associazione di categoria, il cui progetto-pilota inizierà a fine gennaio 2017 a Torino. I numeri raccolti da Cosmetica Italia confermano il fermento che è in atto in questo canale: “Da sempre l’alcolico è l’asse più importante per le profumerie – racconta Andrea Positano, responsabile del Centro Studi dell’associazione – e nel 2015 ha coperto il 38% delle vendite nel canale selettivo, crescendo del 2,6% a 1.040 milioni di euro. La novità di quest’anno sono i numerosi lanci in questa categoria”. Positano racconta che nei primi 10 mesi del 2016 sono arrivate sul mercato italiano 183 nuove fragranze, con un incremento di new entry del 4,6% rispetto al 2015, e sono soprattutto profumi da donna, che totalizzano 128 lanci sul totale. E il 90% di queste novità è rappresentato da innovazioni di prodotto.
L’alcolico, che rappresenta il 38% delle vendite in profumeria, e le creme viso, che coprono il 20%, generano quasi il 60% dei ricavi del canale selettivo. Tutte le altre categorie sono presenti con percentuali molte basse, perché hanno vissuto nel tempo il dirottamento dal canale selettivo alle farmacie, ai monomarca e alla grande distribuzione (drugstore). “Il rilancio delle profumerie – aggiunge quindi Positano – deve passare anche dalla rivalutazione di prodotti tipici del retail selettivo, come il make-up e i toiletries”.
La profumeria, comunque, si conferma il secondo canale di vendita beauty in Italia, dopo la grande distribuzione. I punti vendita selettivi infatti hanno fatturato l’anno scorso 1.964 milioni di euro, in crescita dello 0,9%, e occupano il 20% del totale mercato della bellezza in Italia. La grande distribuzione mantiene il primato ed è cresciuta nel 2015 dell’1,2% a 4.134 milioni di euro, coprendo il 42% del mercato. In realtà la crescita si riferisce solo ai drugstore e ad altre formule come discount ed outlet, perché la vendita di cosmetici in supermercati e ipermercati è in calo. Nella quota della grande distribuzione monitorata da Cosmetica Italia sono presenti anche i monomarca, e ipotizzando che questi ultimi coprano all’incirca 1.000 milioni di euro, in realtà il valore della grande distribuzione si assesterebbe su 3.100 milioni di euro. .