Marco Vidal direttore generale di Mavive e AD di The Merchant of Venice racconta le strategie e gli obiettivi dell’azienda di famiglia che dopo aver chiuso il 2021 con ricavi oltre i 31 milioni di euro è pronta a “fare investimenti per lo sviluppo di un nuovo marchio di proprietà e a firmare almeno una nuova licenza globale”.
Mavive, fondata nel 1986 da Massimo Vidal, nasce dalla nota azieda familiare, la Vidal Profumi ed è oggi rappresentata dalla terza e quarta generazione della famiglia Vidal che ha iniziato ad operare nel mondo della cura della persona nel 1900. Oggi Mavive è una realtà con una forte presenza sia nel mercato italiano che in quello estero, dove opera in più di 90 paesi in tutto il mondo. Basata a Venezia, città unica al mondo con la quale la Mavive ha un duplice legame territoriale, dovuto allo sviluppo di relazioni nel tempo e alla costante fonte di creatività. “L’azienda è stata fondata dal mio bisnonno Angelo Vidal – sottolinea Marco Vidal, direttore generale di Mavive e AD di The Merchant of Venice – e negli anni Cinquanta è diventata una delle aziende più importanti in Italia per la produzione di profumi e prodotti da bagno. Famosa per il Pino Silvestre, per il Carosello che ha segnato una generazione intera, per la realtà industriale che si è formata a Porto Marghera ed infine per la terza generazione, che attraverso mio padre, ha rilanciato l’azienda con Mavive”.
Mavive ha chiuso il 2021 con un fatturato di oltre 31,3 milioni di euro in crescita del 30% rispetto al 2020. Quali sono le prospettive 2022? E a medio termine?
L’andamento del fatturato sta proseguendo positivamente, abbiamo chiuso il primo semestre a +23% rispetto a pari periodo 2021: il risultato è da considerarsi ancora più significativo se comparato ai due esercizi finanziari pre-pandemia in forza della realizzazione di una crescita stabile del +31% sul 2019, del +18% sul 2018. Ancora più positivo dal punto di vista dei singoli brand visto che il portfolio a fine 2021 ha visto la chiusura di una licenza non più interessante in prospettiva futura.
La crescita del fatturato accompagnata da una equilibrata razionalizzazione dei costi di gestione ha determinato importanti miglioramenti anche in termini di marginalità?
Questo è vero per il 2021 mentre per il 2022 l’aumento generalizzato e schizofrenico dei costi sta deteriorando la marginalità e mette a rischio la capacità e la propensione alla spesa dei nostri clienti.
Quali sono oggi i mercati principali? E quanto conta il mercato italiano?
Il mercato italiano continua a performare in linea con l’andamento generale quindi mantiene la sua quota del 20%. I mercati principali dell’export sono l’area DACH, UK e Ungheria. Ma si registrano ottime performance in Far East (+100%), Americhe (+32%) e Oceania (+66%).
Dove si concentreranno gli investimenti?
Il percorso di sviluppo che abbiamo intrapreso prevede la creazione di una nuova sede aziendale immersa in un parco botanico e con un notevole spazio dedicato alla ricerca olfattiva e ad aree dedicate al welfare aziendale. Sono in atto investimenti per lo sviluppo di un nuovo marchio di proprietà e almeno una licenza globale. Stiamo poi investendo per inserire professionalità che ci permettano di accompagnare e migliorare la crescita auspicata e fidelizzare i talenti che abbiamo già con noi.
Parlando dei brand… Quali sono quelli che stanno performando meglio?
Tutti i brand dell’azienda stanno performando molto bene, sia a livello di sell-in che di sell-out. Lo dimostrano gli andamenti del primo semestre con Furla a +62%, Ermanno Scervino a +11%, Police a +20%, The Merchant of Venice a +70%, Monotheme a +33% e Pino Silvestre che ha generato un export del +113 per cento.
E quali sono gli obiettivi di The Merchant of Venice?
E’ il marchio che cresce di più e che sta ottenendo ovunque ottimi risultati di vendita e di ranking nelle migliori profumerie. Significa che abbiamo preso la strada giusta per diventare un punto di riferimento nel panorama internazionale della profumeria di eccellenza.
Avete appena lanciato il progetto Accordi di Profumo, di cosa si tratta?
è un progetto innovativo di The Merchant of Venice creato in collaborazione con la Fondazione Givaudan che utilizza e sostiene un network di comunità locali che nel mondo coltivano le materie prime di eccellenza dell’alta profumeria attraverso modalità sostenibili, processi di estrazione di eccellenza e una materia prima tracciabile. Sono gli elementi che ci permettono di proporre 8 ‘Accordi’ caratterizzati da naturali della più alta qualità possibile e layerable fra di loro come il Neroli in Marocco, il Bergamotto in Calabria, la Tonka in Venezuela e molte altre. Attraverso un programma di affiliazione queste comunità vengono finanziate dalla Fondazione Givaudan, sostenute e guidate affinché operino in modo sostenibile, assicurando tracciabilità e soprattutto una qualità delle materia prima naturale garantita e incomparabile.
Mavive ha sempre promosso l’arte con particolare attenzione alla città di Venezia…
Venezia è una città fragile, patrimonio dell’umanità ma caratterizzata da problematiche che ne mettono a rischio l’esistenza. Come azienda e famiglia veneziana sentiamo il dovere di impegnarci per promuovere iniziative atte a sostenere la vita e l’economia veneziana insieme alla sua cultura che da sempre è un faro mondiale che non deve spegnersi mai. Quest’anno abbiamo acquisito una libreria storica di San Marco che rischiava di chiudere e l’abbiamo rilanciata aprendo Studium, una libreria internazionale con annessa una libreria del profumo dove si propongono corsi di composizione. Senza dimenticare altre iniziative come il Museo del Profumo di Palazzo Mocenigo in partnership con la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Bottega Cini casa dell’artigianato veneziano, il sostegno del Teatro della Fenice e la collaborazione con i gondolieri di Venezia per promuovere il trasporto pubblico a remi.