Stefano Zanzi, presidente di HSA Cosmetics racconta l’accelerazione delle strategie di sviluppo grazie alla partnership con TEC Beauty SpA, la società di investimento privata promossa da The Equity Club, che ne ha rilevato la maggioranza.
Con 180 dipendenti e un fatturato di 40 milioni di euro, HSA Cosmetics affonda le sue radici nel distretto cosmetico produttivo lombardo. Fondata nel 1982 dalla famiglia Zanzi con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento nella produzione e commercializzazione di prodotti nel settore tricologico, HSA Cosmetics ha ampliato il suo raggio d’azione nel settore capelli, affiancando ai progetti in conto terzi i tre marchi propri professionali, Eslabondexx, Silky e Nouvelle, e introducendo referenze per la cura della pelle con il progetto cosmetico di proprietà Guudcure.
Presente in 90 Paesi con un’unità produttiva di 50.000 metri quadrati, l’azienda varesina a fine 2021 ha ceduto la maggioranza a Tec Beauty SpA, la società di investimento privata promossa da The Equity Club, partecipata da alcune delle più importanti famiglie imprenditoriali italiane e Mediobanca. Come ha spiegato Stefano Zanzi, presidente di HSA Cosmetics, la scelta è nata dalla volontà di accelerare la crescita a livello globale, agendo sul potenziamento dell’offerta, sull’espansione dei marchi propri, sulla crescita nei mercati chiave e sull’individuazione di nuove opportunità, tra acquisizioni e attenzione per i marchi indie.
Com’è nata la decisione di far entrare un socio?
Lavoriamo da sempre nel settore professionale per il capello e volevamo uscire dalla nostra comfort zone per allargare il nostro orizzonte, ossia espanderci ad altre aree del mondo cosmetico. Così, più di un anno e mezzo fa ci siamo affidati a un advisor per selezionare il partner ideale. Dopo esserci confrontati con diversi operatori italiani ed internazionali, abbiamo trovato in Tec, l’equity club di Mediobanca, una forte affinità di vedute e di piano, che prevede tra l’altro, l’entrata in una serie di settori e canali per noi ancora sconosciuti. Avevamo già intrapreso questo percorso qualche anno fa, tuttavia, volevamo accelerare andando a toccare nuovi modelli di business, dal retail al digitale passando per gli indie brand e i marchi che nascono dagli influencer sia in Italia che all’estero. Essendo un’azienda che realizza il 75% del suo fatturato con le private label, vogliamo candidarci a realizzare i prodotti per questi marchi e vogliamo diventare i loro partner produttivi ideali.
Come si esprime il contributo di Tec Beauty? Dove pensate di accelerare gli investimenti?
Grazie a Tec abbiamo la possibilità di esplorare diversi canali e sfruttare le loro conoscere per avere short cut per entrare in contatto con i più grossi player del mercato. Ma non solo. Innovazione e sostenibilità saranno alla base della crescita futura dell’azienda. L’innovazione è sicuramente alla base del settore in cui operiamo. HSA sta investendo risorse importanti nell’R&D e nello sviluppo di nuovi prodotti e di nuove tendenze per proporre al consumatore sempre qualcosa di speciale. Anche la sostenibilità negli ultimi anni è diventata fondamentale nei nostri investimenti non solo per necessità aziendale per poter essere green nel mercato ma soprattutto per dare un contributo all’ambiente che ci circonda. Inoltre ci sarà un investimento importante, che stiamo ancora discutendo, sullo sviluppo dei nostri brand, che sono sempre stati abbastanza sottotraccia e che rappresentano oggi circa il 25% del nostro fatturato.
Pensate anche a future acquisizioni?
Vorremmo costruire un polo di eccellenza nel beauty, anche attraverso acquisizioni in settori vicini al nostro. L’Italia è un mercato animato da aziende di grande qualità, che fanno ricerca, investono. L’idea è di aggregare altre imprese con l’obiettivo di raddoppiare i ricavi e poi arrivare a 100 milioni di ricavi nel giro di quattro anni. È proprio anche questa ricerca di una dimensione più grande per la fase di shopping che porterà al nuovo polo per il beauty. Nei piani c’è proprio il desiderio di effettuare nuove acquisizioni prendendo in considerazione non solo il settore dei capelli, ma anche lo skincare, che da circa otto anni abbiamo iniziato ad approcciare, nel make-up che verrà comunicata a breve, e nella profumeria alcolica di alta gamma. Siamo contenti da far parte di un progetto allargato, che va oltre la crescita verticale sul nostro canale e si apre ad altri settori. Crediamo che questa sia la strategia giusta da abbracciare soprattutto oggi che il mercato è in forte evoluzione.
A livello di mercato, come si evolverà il settore professionale?
Il settore professionale stava già attraversando una fase di cambiamento prima dell’emergenza pandemica. Un’evoluzione veloce, che in alcuni Paesi come Inghilterra e Stati Uniti, ha visto una specializzazione molto decisa, una settorializzazione, con saloni che si rivolgono esclusivamente a target specifici come Millenials o altre fasce d’età. Un’altra tendenza coinvolge direttamente il ruolo dei parrucchieri, che devono essere sempre più capaci di vendere prodotti terzi o magari anche a marchio proprio.
Quali saranno le geografie su cui scommettere?
Ci sono i nuovi mercati, come la Cina dove il settore della colorazione dei capelli è in forte crescita. Tutto il Far East, partendo dal mercato coreano e giapponese, per fare un esempio, è molto interessante e sicuramente andremo ad investire qui, fornendo le nostre linee o come partner produttivi e aprendo anche una filiale nell’Ex Celeste Impero. L’America, dove abbiamo un ufficio di rappresentanza e una filiale in Messico, si conferma poi un mercato fondamentale per la sua capacità di essere incubatore di nuove realtà e pertanto un territorio strategico per chi come noi produce in conto terzi.