Si è giocata nei passati dodici mesi la partita per la ripartenza delle aziende in conto terzi della bellezza. Tutte in sensibile crescita rispetto al 2020, le realtà beauty si trovano però a destreggiarsi in uno scenario globale pieno di criticità e sfide. Ma l’ottimismo per il 2022 resta saldo.
Atteso e salutato come l’anno della ripresa, il 2021 ha rappresentato a tutti gli effetti una ripartenza anche per i terzisti italiani. Dopo un 2020 fortemente gravato dai contraccolpi della pandemia, i dodici mesi archiviati si sono rivelati per tutte le aziende un’occasione di rilancio e rinnovamento, tra crescita economica e nuove strategie di business. Sullo sfondo, uno scenario globale complesso e denso di criticità ma anche spinte di resilienza. L’analisi di Pambianco sui fatturati 2021 di alcune delle principali aziende in conto terzi italiane che realizzano skincare, make-up, profumi, toiletries e prodotti per capelli per i principali marchi del settore, mostra una netta progressione dei ricavi. A guidare la classifica in prima posizione c’è Intercos (673,7 milioni di fatturato nel 2021 contro i 636,9 milioni del 2020), cui fanno seguito Nfh – Farmol (135,6 milioni di euro contro i 113,6 dell’anno precedente) e, in terza posizione, Ancorotti Cosmetics (86,7 milioni di euro rispetto ai 71,87 del 2020). Chiudono il ranking Tosvar al quarto posto, con un fatturato di 60 milioni di euro (nel 2020 si era attestato a 55 milioni) e Hsa Cosmetics (39 milioni nel 2021 dopo i 38 del 2020).
L’anno della riscossa
È stato un anno d’oro per il primo terzista sul podio. Reduce dallo sbarco sull’Euronext Milan di Borsa Italiana alla fine del 2021, Intercos ha chiuso l’ultimo fiscal year mettendo a segno una crescita su tutti i fronti. Negli ultimi 12 mesi considerati, il beauty group ha totalizzato ricavi pari a quasi 674 milioni di euro, in aumento rispetto al 2020 dell’11,1 per cento. Un balzo che ha interessato tutte le aree geografiche in cui il gruppo (vicino a celebrare i suoi primi 50 anni di attività) opera, con un forte aumento delle vendite relative alla skincare e al make-up. “Siamo soddisfatti – ha commentato il CEO dell’azienda Renato Semerari – dell’anno che si è appena concluso. L’anno della quotazione del nostro gruppo è stato un anno a due volti: il primo, all’insegna della progressiva ripresa post-pandemica, il secondo caratterizzato dalla complessa gestione delle fonti di approvvigionamento, sia da un punto di vista di reperibilità che di pricing dei materiali. In tale contesto Intercos è riuscita a raggiungere i risultati attesi sia sotto il profilo economico che finanziario”.
È anche un mercato in evoluzione quello su cui giocano la partita i terzisti della bellezza, che hanno cercato di archiviare il capitolo della crisi pandemica affrontando anche l’arrancare della supply chain globale in uno scenario inflazionistico costellato da rincari e intoppi logistici. Ma le criticità dell’attuale congiuntura non fermano le aziende dal guardare con fiducia al 2022 ormai in piena corsa, come ha spiegato Lorenzo Innocenti, CFO di Farmol. L’azienda si aspetta un incremento del fatturato pari al 10% nel nuovo anno fiscale, e intravede nel potenziamento della capacità produttiva, tecnologica e industriale i capisaldi strategici per continuare a crescere. Riguardo al 2021, Nfh-Farmol lo ha archiviato contando 135 milioni di euro di fatturato (+18,8%) grazie a “un’adeguata diversificazione di tecnologie produttive nei settori cosmetica e detergenza, che ha permesso di canalizzare tempestivamente la fluttuazione della domanda dei clienti all’interno dei diversi segmenti di mercato”.
Fiduciosa sul futuro anche Ancorotti Cosmetics, che ha brindato alla chiusura del 2021 con ricavi a quasi 87 milioni di euro, in crescita del 20,6% rispetto al 2020. “E per il 2022 puntiamo a valori vicini a quelli del 2019, ovvero intorno ai 100 milioni di euro – ha sottolineato il fondatore Renato Ancorotti – grazie anche alla messa in atto di grossi investimenti”. Una nota di cauto ottimismo, che lascia intravedere anche la consapevolezza sulle incognite del medio termine. Si tratta di una previsione necessariamente cauta, che tiene conto di un clima ancora incerto per le imprese italiane e internazionali. “Se da un lato il mercato cosmetico è in ripresa – ha proseguito l’imprenditore – la difficoltà nel reperimento di materie prime e l’innalzamento dei costi di produzione è certamente una minaccia alla quale dobbiamo rispondere con sempre maggiore agilità”. Appena fuori dal podio si piazza Tosvar, azienda fondata della famiglia Gioia nel 1962 specializzata in produzione e riempimento di dispositivi aerosol ormai da tre generazioni, che ha segnato un balzo in avanti dell’8,6% a 60 milioni di fatturato nel 2021 rispetto ai 55 milioni registrati nel 2020.
Chiude la classifica Hsa Cosmetics, azienda attiva nello sviluppo e nella produzione di prodotti professionali hair care e skincare, con ricavi da 39 milioni di euro contro i 38 milioni dell’anno precedente (+2,1 per cento). “La società – ha spiegato il presidente Stefano Zanzi – nel corso dell’esercizio 2021, ha incrementato ulteriormente il fatturato, confermando il trend di crescita registrato nell’esercizio 2020. I volumi di vendita hanno registrato un aumento interessante, frutto di una strategia marketing e commerciale ad ampio raggio che ha voluto rafforzare la propria attitudine a lavorare in modo diversificato per brand presenti in diversi canali, sia in quello professionale che retail o e-commerce”.
Fuori dal ranking ma in linea con l’andamento del settore anche Hq Holding (neonato gruppo che comprende anche Lisap e Parisienne Italia), il quale nel 2021 ha raggiunto i 13 milioni di euro progredendo del 13,8% rispetto agli 11 milioni totalizzati nel 2020. “Un risultato – ha spiegato Giorgio Milani, direttore generale di Diapason Cosmetics – che ha beneficiato delle dinamiche favorevoli venutesi a creare con la nascita della holding, tra cui l’aumento della capacità produttiva e della competitività grazie all’avvio del processo di specializzazione degli impianti produttivi delle due aziende che sono confluite nel progetto con il proprio know-how già consolidato nella produzione di aerosol per il settore professionale”.