Un importante segnale di salute del settore della bellezza arriva dalla Borsa. Nelle ultime settimane si è risvegliata la voglia di approdo sui listini, con diverse quotazioni effettuate, e altre annunciate a breve. Si tratta di casi molto differenziati per tipologia e per localizzazione geografica. Ma che, proprio nell’insieme, assumono un significato rilevante, se si pensa che era dal 2013 che non si registravano sbarchi in Borsa, quando avvenne l’ultima Ipo rilevante, quella di Coty.
Una delle operazioni che più ha attirato l’attenzione in Italia è stata quella di Intercos, a inizio novembre, in quanto ha ottenuto un impressionante +28% il giorno del debutto a Milano. Una situazione anche più eclatante l’ha vissuta il beauty retailer indiano Nykaa, sempre in novembre, che è addirittura decollato del 96% nel suo esordio in Borsa. Negli ultimi mesi, si sono quotati anche Honest Beauty di Jessica Alba, Olaplex e Revolution Beauty. A questi casi, vanno poi aggiunte le quotazioni annunciate: The Hut Group ha affermato che quoterà la sua divisione di bellezza separatamente nel 2022. Mentre Shiseido è pronta a sbarcare sul listino di Tokyo probabilmente a luglio 2022.
Certo, hanno giocato a favore i fattori prettamente finanziari. I listini mondiali hanno raggiunto valori che non si registravano da anni (qualche Borsa, tra cui Wall Street e Piazza Affari, viaggia anche sui massimi) per effetto di una liquidità che non trova sbocchi facili in un momento di entropia dal punto di vista industriale. E questo è un fattore che ha convinto, per esempio, società come Intercos e Honest Beauty che erano in pipeline per il listino da anni, e attendevano il momento propizio.
Tuttavia, c’è anche un fattore strutturale che riguarda il settore della bellezza. Negli ultimi due anni caratterizzati dal Covid, il mondo beauty, per quanto con effetti molto differenziati al suo interno, è stato tra quelli che ha dimostrato maggiore resilienza. E oggi sembra uscire dal periodo pandemico con la convinzione di avere individuato i driver capaci di ridisegnare un’industria forse rimasta per troppo tempo ancorata ai pilastri tradizionali. Sono fattori ad alto potenziale: lo sviluppo nel mondo digitale; la crescita dimensionale per la creazione di sinergie; la spinta sulla ricerca in chiave sostenibilità.
Per valorizzare questi fattori, evidentemente, serve liquidità. Quella liquidità che oggi la Borsa è in grado di garantire.