Il packaging diventa sempre più sostenibile e anche i brand di cosmetica di lusso vanno alla ricerca dei produttori più green per diminuire l’uso di plastica. Ma non solo. Vince anche il metodo del refill.
di Chiara Dainese
Il beauty diventa sempre più green, sia fuori che dentro. A livello di packaging primario e secondario la tendenza è quella della sostenibilità, in tutte le sue sfaccettature: dalla riduzione dell’impatto ambientale ed energetico all’innovazione di prodotto, spesso realizzato con materiali riciclati post consumo, fibre naturali come la canapa o materiali di scarto, dallo studio di soluzioni di packaging mono-materiale, soprattutto nelle box, alla riduzione dell’uso della plastica in favore di eco-plastiche derivanti da materie prime riciclate al 100%. Dall’ultimo report sulle tendenze dell’innovazione del packaging 2020 di Research and Markets emerge che la sostenibilità è diventata un fattore di grande importanza nelle decisioni di acquisto del consumatore, ormai consapevole che il futuro dipende anche dall’utilizzo di prodotti beauty sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Il passaggio a vasetti e flaconi che non danneggino il pianeta non è più, dunque, solo un’opzione ma diventerà presto la regola.
PACKAGING VERDI
Lo sa bene la Maison Chanel che in occasione del centesimo compleanno della fragranza Chanel Nº5 si rinnova passando al vetro riciclato. L’ingresso di Chanel nell’economia circolare avviene con una collaborazione di lunga durata con il gruppo Pochet du Courval che ha sviluppato un processo industriale in grado di garantire qualità, purezza e trasparenza del vetro riciclato, risparmiando al tempo stesso 25 tonnellate di materia prima. “Il nostro obiettivo – spiega la Maison Pochet – era lo sviluppo di un vetro riciclato di altissima qualità che risponda ai requisiti di eccellenza e di creatività della Maison Chanel”. Il risultato di questa collaborazione è virtuoso sotto più punti di vista, perché promuove l’economia circolare, riduce l’utilizzo di risorse naturali e limita le emissioni di carbonio, pur preservando l’estetica del profumo iconico. Una prima assoluta per la casa di bellezza di lusso, il nuovo packaging è un’estensione della celebrazione del marchio dei 100 anni dal lancio della fragranza. “Per rispondere alle esigenze della Maison Chanel, ogni dettaglio è stato oggetto di lunghe riflessioni: il colore, la trasparenza, la purezza e la brillantezza di questo vetro, oltre che la sua resistenza, sono state qualità sottoposte a una valutazione rigorosa”, precisa una nota di Chanel. N°5 Eau de Parfum in edizione limitata nel formato 100 ml è il primo profumo a beneficiare di questa innovazione, che sarà progressivamente estesa agli altri profumi della Maison a partire dal 2022. Chanel, tuttavia, non è l’unico marchio di fascia alta che adotta forme di packaging sostenibili per i suoi prodotti. Carolina Herrera, di proprietà del gigante dei cosmetici Puig, ha abbracciato il packaging ricaricabile per il lancio della sua linea di cosmetici colorati da 36 prodotti nel marzo 2020. E numerosi profumi della linea di fragranze di Mugler, concessi in licenza da L’Oréal, hanno bottiglie ricaricabili da oltre due decenni. Prendendo ispirazione dalle stazioni di rifornimento del 18° secolo, il marchio infatti, ha creato una fontana di ricarica in negozio per i suoi profumi Alien, Angel e Aura Mugler. Grazie a questo sistema si possono risparmiare ogni anno nel mondo 2,3 milioni flaconi e scatole. I flaconi gioiello di Mugler sono dunque eterni e ricaricabili all’infinito.
Anche Angelini Beauty con Trussardi Eau de Parfum ha posto massima attenzione della realizzazione della sua nuova fragranza femminile, uno dei must tra i profumi della scorsa estate. Oltre al ricercato jus e ai visual d’impatto, Trussardi ha curato anche l’aspetto green. Il marchio, per creare i flaconi, ha scelto infatti una vetreria che adotta una tecnologia di produzione che riduce il consumo di acqua del 55%, le emissioni di monossido di azoto e di anidride carbonica del 30% e quella delle polveri sottili del 35 per cento. Anche il flacone e il packaging abbracciano questa filosofia: l’anima del tappo, ad esempio, è realizzata in polipropilene a base parzialmente biologica con un buon contenuto di risorse rinnovabili, mentre la parte superiore è realizzata con un’eco-pelle sostenibile, prodotta utilizzando fibre derivate da residui della lavorazione industriale di prodotti vegetali, nello specifico la mela. Infine, la scatola cilindrica della confezione è in carta FSC e tutti i decori del packaging sono stati realizzati con vernici a base d’acqua invece che a base chimica. “Quest’anno – sostiene il country manager Italia Guido Andrea Bellicini – sarà redatto il primo bilancio di sostenibilità del Gruppo Angelini, ma in Angelini Beauty abbiamo iniziato già da qualche tempo a lavorare in termini di Green Attitude, approcciando un nuovo paradigma in chiave di attenzione all’ambiente. In particolare con Trussardi abbiamo iniziato a sposare tale valore già con il progetto delle Vie di Milano, la prima collezione esclusiva di fragranze della maison. Il lavoro è poi proseguito con il lancio del nuovo femminile dove l’obiettivo di eco-sostenibilità ha guidato completamente l’approccio creativo-produttivo: per cui a partire dalla selezione dei partner nello sviluppo del progetto, passando per il packaging, realizzato con componenti rinnovabili, fino alla fragranza, realizzata in collaborazione con la casa essenziera Mane, che ha messo a punto un eco-conscious tool Green Motion per valutare l’impatto degli ingredienti sulla salute, la sicurezza e l’ambiente”.
BELLI FUORI BUONI DENTRO
Baralan, azienda attiva nel settore del packaging primario per l’industria cosmetica, ha lanciato il nuovo packaging Biobased per prodotti skincare, fragrance e make-up. Sono tutte varianti di prodotti standard Baralan esistenti, ma prodotti con un biopolimero derivante da risorse rinnovabili e materiali naturali non legati alla catena alimentare, esemplificando l’impegno di Baralan verso la sostenibilità. “La nostra serie di packaging Biobased sostenibili – afferma Maurizio Ficcadenti global R&D manager di Baralan – rappresenta uno sviluppo stimolante e rivoluzionario per Baralan. La nostra abilità nel progettare packaging accattivanti e funzionali per i nostri clienti, che provengono anche da fonti rinnovabili, rappresenta un passo importante nel ridurre l’impatto ambientale e ottenere risultati positivi a livello sociale. In futuro lavoreremo per incorporare i biopolimeri in ulteriori sviluppi di nuovi prodotti”. Baralan può utilizzare questo biopolimero infatti, come alternativa ecologica ai polimeri sintetici e nasce dalla combinazione di fibre naturali e scarti di uno specifico processo di produzione, garantendo la piena riciclabilità. Lo sviluppo sostenibile di questi prodotti è legato a un concetto di economia circolare che tiene in considerazione qualità ed estetica, soddisfacendo sia le esigenze di design che di funzionalità assicurando allo stesso tempo migliori condizioni per il ciclo di vita dei prodotti.
“Fermamente convinti che il futuro di tutti dipenda dalle scelte e dall’impegno sociale, etico e ambientale di ciascuno – dichiara Aldo Pozzoli, fondatore e presidente dell’omonima azienda di packaging su misura e di alto profilo con sede a Inzago (Milano) – ogni giorno diamo il massimo per rendere la nostra attività più responsabile e il nostro packaging ecosostenibile. Dall’intrattenimento, per il quale abbiamo progettato il Pozzoli GreenBox, un pack totalmente in carta e cartone con l’ambizione di eliminare la plastica dal mercato, al Food, che ci vede impegnati nel produrre vaschette in carta che, oltre a essere sostenibili, allungano la vita dell’alimento che contengono, fino alle soluzioni per un lusso sostenibile nell’ambito dei mercati Wine&Spirits e Cosmetics&Perfumery. L’impegno di Pozzoli per la salvaguardia dell’ambiente è massimo”. Questo impegno passa dalla promozione di packaging ecologici caratterizzati per il loro design, rigorosamente affidato al reparto interno di R&D, eco-friendly e sempre più frequentemente plastic free. Ma non solo. Pozzoli di recente lanciato il servizio di pack a zero emissioni di carbonio. “Pionieri nel settore del packaging secondario, siamo dotati di un software riconosciuto a livello internazionale che, applicando la metodologia Lca, Life Cycle Assessment, ci consente di calcolare l’impronta di carbonio dei nostri prodotti e, quindi, grazie a progetti di compensazione delle emissioni di catturare tutte queste emissioni. Per esempio, piantando alberi nella ‘Foresta Pozzoli’ creata nel 2020 in collaborazione con Treedom e già popolata con centinaia di alberi”, conclude Pozzoli.
E non è tutto. Lumson, azienda attiva nel packaging cosmetico primario, ha lanciato Re Place, il suo primo sistema refill siglando una nuova importante tappa sulla strada della riciclabilità e sostenibilità. “Re Place il nuovo vaso in vetro con sistema ricaricabile (inner cup) – spiega Matteo Moretti presidente di Lumson – è uno dei refill studiati dal nostro centro di eccellenza per essere facilmente removibile, sostituibile e rispondere perfettamente alle richieste del mercato. Nei nuovi sistemi di progettazione circolare, i refill sono una soluzione efficace per il loro impatto estremamente positivo sull’ambiente ed inoltre suggeriscono ai consumatori più attenti nuove abitudini di consumo più etiche e virtuose”. Questo è il primo di una serie perché “per Lumson riprogettare, ripensare a nuovi sistemi di refill diventerà sempre di più una priorità ed è la testimonianza del nostro costante impegno verso la sostenibilità, senza dimenticare le funzioni tecniche, estetiche e di protezione del prodotto”, continua Moretti.
NESSUNO STA A GUARDARE
Il mondo beauty si è attivato da tempo e si sta organizzando, privilegiando in ogni fase produttiva l’abbandono del superfluo e rivolgendo la propria attenzione anche agli imballaggi. Negli stabilimenti di Istituto Ganassini, sotto il cui cappello spiccano marchi come Rilastil e Korff, gli investimenti per minimizzare gli impatti diretti dell’attività produttiva e utilizza plastica riciclata e riciclabile per il confezionamento sono sempre maggiori, e negli stabilimenti e uffici viene utilizzata energia rigorosamente rinnovabile azzerando le emissioni di Co2. È particolarmente attento alla sostenibilità anche il brand Guerlain del Gruppo Lvmh. La lussuosa casa di bellezza ha creato una piattaforma digitale di trasparenza e tracciabilità, Bee Respect, che consente ai consumatori di comprendere il ciclo di vita dei suoi prodotti e verificare cosa succede dietro le quinte. Nel 2019 ha messo sul mercato i barattoli per crema Abeille Royale in vetro riciclato al 90 %, di cui il 25% è post-consumo (PRC). Il marchio prevede di avere il 100% della propria produzione con il minor impatto ambientale e conta di raggiungere l’ambizioso obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2028.
Obiettivi ambiziosi anche per EuroItalia che nel 2020 ha pubblicato per la prima volta il suo Bilancio di Sostenibilità. Infatti l’azienda ha importanti progetti legati alla sostenibilità fra cui, per il breve periodo, arrivare alla creazione di profumi biodegradabili al 95% e al 100% di utilizzo di carta Fsc nei propri packaging. Inoltre l’azienda ha deciso di sviluppare è un Lca (life cycle assessment) su alcuni dei propri prodotti con l’obiettivo di analizzare l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita e di sviluppare soluzioni concrete per ridurre possibili impatti negativi individuati. “Abbiamo deciso di intraprendere un percorso strutturato al fine di integrare la Sostenibilità all’interno del nostro processo decisionale – afferma il presidente Giovanni Sgariboldi – e nelle nostre attività quotidiane. EuroItalia, consapevole della grave crisi ambientale e sociale che la società sta vivendo e del ruolo che in questa è chiamata ad assumere, ha deciso di intraprendere tale progetto al fine di migliorare e ampliare i propri impatti. EuroItalia mira a contribuire a uno sviluppo sostenibile inclusivo ed equo, monitorando, rendicontando e migliorando le proprie prestazioni aziendali in materia di responsabilità tecnico-economica, sociale ed ambientale”.
Anche Collistar, parte di Bolton Group, ha a cuore questa importante tematica ed è impegnata in un percorso di riprogettazione in ottica eco-design dei propri packaging, secondo criteri di utilizzo di materia plastica riciclata, di riciclabilità e di riutilizzabilità. La nuova linea Solari, presentata la scorsa estate, comprende infatti flaconi in plastica 100% riciclata ora anche più leggeri e riciclabili. Grazie a questi nuovi packaging Collistar ha evitato di aggiungere nel pianeta 3,32 tonnellate di nuova plastica, pari a circa 270 mila bottigliette di acqua. Questo impegno coinvolge altri prodotti come i best-selling Talasso-Scrub, i cui vasi sono realizzati in plastica 100% riciclata e riciclabile, e mira ad abbracciare un numero sempre maggiore di referenze. “In generale – conclude Lorenza Battigello, general manager di Collistar – stiamo rivedendo la composizione dei nostri packaging per raggiungere i target condivisi con Bolton Group, di cui facciamo parte: packaging 100% riciclabile entro il 2025; introduzione di almeno il 25% di plastica riciclata entro il 2025; revisione del rapporto packaging/prodotto, andando a diminuire il peso delle nostre confezioni e, quindi, a generare meno rifiuti. Già nel 2019, inoltre, abbiamo raggiunto l’obiettivo di ‘zero deforestazione’, con l’impiego di carta riciclata o certificata FSC”.