L’estero sarà una delle leve più importanti della crescita di Pupa. Ne è convinto Valerio Gatti CEO di Micys Company, azienda a cui fa capo il marchio di bellezza, che per il 2020 punta allo sviluppo fuori dall’Italia e principalmente in Asia. “Da un punto di vista distributivo la crescita futura sarà incentrata sui mercati esteri – sottolinea Gatti in un’intervista esclusiva a Pambianco Beauty – perchè il mercato italiano, che per noi oggi è ancora il più rilevante, sta attraversando una fase di stagnazione strutturale, con prospettive di sviluppo limitate. Oggi andiamo bene in Messico, Canada, Israele, ma anche in Polonia e Malesia. La nota più positiva ci arriva dalla Corea, in cui siamo presenti solo da un anno ma che ci sta dando risultati superiori alle più rosee aspettative. Lo sviluppo quindi continuerà soprattutto in Asia, dove concentreremo i nostri sforzi per interpretare al meglio le esigenze di quei mercati e mettere a punto una strategia ominicanale evoluta che ci consenta diaffrontarli al meglio ma in modo sostenibile”.
Inoltre da un punto di vista di branding, Pupa sta portando avanti una strategia importante. “Costruiremo per la marca una nuova identità – prosegue il CEO – molto più moderna e contemporanea. A mio avviso l’imperativo più urgente, per un brand che voglia avviarsi su un percorso di crescita reale e sostenibile, è quello di esprimere valori che siano condivisi a livello internazionale dalle nuove generazioni”.
Micys Conpany ha chiuso il 2019 con un fatturato consolidato di circa 99 milioni di euro, dei quali il 55% realizzato sul mercato italiano e il restante 45% sui mercati export. “Siamo presenti in 70 Paesi – prosegue Gatti a con altrettanti partner commerciali, in Francia con una filiale diretta, e in Tunisia con un plant produttivo. In Italia siamo presenti in circa 3000 punti vendita, una distribuzione volutamente allargata, coerente con il nostro posizionamento masstige”. Pupa infatti oggi rappresenta insieme l’alto di gamma del mass e l’entry level del selettivo. “Ed è proprio per la trasversalità del nostro target, oltre che per un forte dinamismo commerciale, che ci viene unanimemente riconosciuta sia dalla distribuzione più selettiva che da quella commerciale, la capacità di portare gente nei negozi, contrastando quel calo di traffico che è oggi il problema più grave e preoccupante della profumeria italiana”, conclude il CEO.
L’intervista esclusiva è presente su Pambianco Beauty Numero 2 di Aprile / Maggio 2020.