Lo scorso lunedì 18 maggio hanno aperto in Italia i saloni di bellezza, oltre ad altri negozi, tanto che in molti hanno definito ‘revenge shopping’ la corsa per recuperare tutte le compere non fatte durante la quarantena, ricompensandosi per le rinunce. Allo stesso modo, è partito il ‘revenge beauty’, che ha visto esplodere le agende di parrucchieri ed estetisti.
Uala, sito e applicazione presente in Sud Europa dedicata alle prenotazioni beauty e wellness, ha analizzato traffico e richieste dei primi giorni dopo la fine del lockdown, registrando numeri da capogiro. A tre cifre l’aumento di appuntamenti confermati lunedì 18 maggio rispetto a un lunedì medio prima del Covid (+146%). Come a tre cifre è l’incremento di ricerche di utenti su sito e app che hanno scandagliato i vari saloni per trovare una disponibilità (+167%).
Lo scontrino medio è lievitato, in particolar modo per le donne che hanno preferito più trattamenti insieme e che hanno dovuto sostituire servizi di mantenimento con sedute ex novo, più lunghe e costose. Mediamente, allo scadere della quarantena hanno speso 32 euro dall’estetista e 67 euro dal parrucchiere, contro, rispettivamente, 21 euro e 45 euro medi prima della crisi sanitaria. Invariato lo scontrino medio degli uomini che hanno investito circa 30 euro per la loro bellezza.