Il canale della grande distribuzione ha sempre mostrato, dall’inizio dell’epidemia Covid-19 in Italia, cioè dallo scorso 21 febbraio, un andamento crescente nella vendita di cosmesi, anche perché è rimasto uno dei pochi punti vendita aperti in seguito alle misure di lockdown stabilite dal Governo. Anche le farmacie sono rimaste aperte, ma la vendita di prodotti di bellezza nelle croci verdi si è praticamente fermata. Invece nei supermercati, per diverse settimane, i cosmetici sono stati acquistati, in particolare quelli di igiene corpo e le tinte per i capelli.
Cosmetica Italia ha analizzato il sentiment delle aziende, nelle varie settimane dall’inizio dell’epidemia, e ne ha tratto che il sell-in nella terza settimana di febbraio cresceva del 2,5%, per poi ridursi progressivamente e lentamente, arrivando alla terza settimana di marzo a registrare -4 per cento. Il crollo però c’è stato nella quarta settimana di marzo, dal 23 al 27, dove si è passati da -4% a -59%, sempre a livello di sentiment delle aziende.
Il motivo della débacle di fine mese è dovuto alla fine dell’evasione degli ordini ma anche al fatto che, nel primo momento della crisi, le persone hanno fatto scorta di prodotti di igiene corpo (dallo shampoo ai dentifrici) e poi gradualmente hanno stabilizzato il ritmo del consumo. Per lo stesso motivo, la grande distribuzione, che è stata in un primo momento presa d’assalto dai consumatori alla ricerca di prodotti igienizzanti e di pulizia corpo in generale, successivamente gli stessi hanno ridotto gli acquisti, avendo già un ampio rifornimento in casa.
Bisognerà vedere se la quantità di consumi dell’igiene corpo riprenderà a livelli superiori di quelli del periodo pre-crisi, cioè se l’asticella del bisogno di questi prodotti sarà, a fine emergenza, comunque stabilizzata a un livello più alto di com’era prima.