È una tendenza che coinvolge non solo il cibo e la moda, ci sono scelte quotidiane che passano anche dal make-up: è un’onda lunga che continua a crescere, tanto da essere cavalcata da molte maison cosmetiche. Nel rispetto per gli animali e per l’ambiente.
Scegliere cosmetici vegani non è, ormai, solo una filosofia di vita. La domanda è nata nei millennials, ma è presente sempre di più anche nel resto della popolazione a fronte di un aumento di preoccupazioni sulla salute e la sicurezza di ciò che si consuma, quindi di una coscienza più attenta all’ambiente. Di conseguenza, i principali brand della cosmesi hanno sentito la responsabilità di rileggere il mood contemporaneo in un’ottica più aperta e ‘accogliente’. Anche se il 2018, con la metà dei 162mila prodotti di bellezza lanciati sul mercato mondiale che è stata green, è stato un anno di svolta, è nel 2019 che si sono concretizzate le strategie delle principali aziende della bellezza.
La cosmesi ‘verde’ vale 45,8 miliardi di dollari, un decimo del settore, ma resterà anche nei prossimi anni una delle macro tendenze sia nello skincare sia nel make-up. Il domani esige cosmesi trasparente in ogni aspetto. Perché la bellezza è, sempre più, anche un sistema di valori in cui identificarsi. E dal green al vegan il passo è stato breve. La domanda di prodotti di bellezza vegani, cioè privi di materie prime di derivazione animale e non sottoposti a test di alcun tipo con uso di cavie di laboratorio, sta diventando sempre più un fenomeno allargato, scelto anche da chi non segue la stessa filosofia per quanto riguarda il cibo o abbigliamento. Infatti, da un’analisi condotta da Pinterest è emerso che nel 2018 le ricerche per ‘vegan skincare’ sono aumentate del 281 per cento. Non poco. Ma quanto vale il mercato mondiale dei cosmetici vegani? Circa 12,9 miliardi di dollari, nel 2017, e per gli analisti di Grand View Research che hanno pubblicato un report mondiale sul tema, varrà circa 21 miliardi di dollari entro il 2025. Dunque, la bellezza vegana è innegabilmente uno dei settori in più rapida ascesa degli ultimi anni. A stimolare l’aumento del nuovo senso di ‘veganesimo’ sono anche gli influencer e le celebrites che adottano sempre di più uno stile di vita vegano, oltre ai blog e ai social media più seguiti che sottolineano i benefici di scelte di bellezza ‘chemical-free’.
PROSPETTIVE VEGGY ORIENTED
Nel frattempo, il mercato vegano si dimostra essere il più competitivo nel mondo perché ora vi partecipano un numero elevato di multinazionali con diverse linee cosmetiche nei loro portafogli. Proprio sulla scia dei numeri importanti che il movimento vegan riesce a muovere, anche i colossi della bellezza si stanno indirizzando verso quella direzione. Le case produttrici dimostrano inoltre un occhio attento all’innovazione e usano non solo più ingredienti originali, come i derivati da minerali e da piante, ma li estraggono e li lavorano con raffinati sistemi di chimica verde, che non inquinano e permettono di coltivare perfino erbe e piante in luoghi riservati, protetti dall’inquinamento, e senza andare a intaccare l’ecosistema. Diverse aziende stanno investendo in attività di ricerca su questo fronte, ed esplorando il mercato per trovare ingredienti organici come l’olio di babassu, ricavato da una palma brasiliana, e gli estratti di sandalo prodotti in Australia occidentale, che sembrano molto apprezzati dai consumatori di tutto il mondo. I produttori di cosmetici attenti all’ambiente pensano anche a tutte le fasi di progettazione, produzione, imballaggio e conservazione dei prodotti vegani, incluso l’uso di inchiostri vegetali per stampare le etichette delle confezioni e un maggiore uso di packaging compostabile. Ma non solo. Oggi sono sempre di più i marchi che stanno lanciando il proprio trucco vegano. E anche le profumerie e le catene di bellezza fanno sempre più spazio a prodotti di make-up ‘cruelty-free, non solo di brand emergenti ma anche di grandi colossi come L’Oréal e Unilever e delle multinazionali del lusso come Shiseido ed Estée Lauder.
Il brand Urban Decay, fondato nel 1996 da Wende Zomnir e Sandy Lerner famoso per le sue iconiche Naked Palette e acquistato da L’Oréal, ad esempio, ha già 71 prodotti vegani nella sua line-up e si è impegnato ad aumentarli, non sacrificando il livello di qualità. Anche la tedesca Cosnova, attiva con i brand essence e Catrice, continua ad arricchire il suo assortimento con prodotti vegani. Sempre più consumatori desiderano che i cosmetici non solo non siano testati sugli animali, ma anche che siano vegani e privi di additivi. “Cosnova – ha sottolineato Claudia Adriana Gattoni head of marketing and communication di Cosnova Italia – non effettua né commissiona alcun test sugli animali per la realizzazione dei suoi prodotti. Applica questa filosofia sia per quanto concerne i prodotti finali, sia in relazione agli ingredienti utilizzati nelle formulazioni. Inoltre i fornitori che collaborano con noi devono dichiarare e certificare che non sperimenteranno alcun cosmetico sugli animali”. L’azienda è presente nella lista che è stata redatta da Peta, nella quale compaiono le società che non consentono i test sugli animali. Il trend della ‘Clean Beauty’ è molto importante per Cosnova e si configura come uno dei driver fondamentali connessi alla comunicazione, che verrà sviluppato ulteriormente nel 2020. Oggi Catrice ha in gamma 80% dei prodotti vegan, mentre per essence sono il 73 per cento. “La salvaguardia dell’ecosistema riguarda infatti tutti noi – ha proseguito Gattoni – e per questo motivo dobbiamo impegnarci per costruire insieme un mondo più bello, sano, pulito e anche più buono, poiché la vera bellezza non riguarda il mero aspetto fisico ma si trova in ognuno di noi!”. Catrice è riuscita a soddisfare questi desideri con la nuova Limited Edition Pure Simplicity. “Ciascun prodotto è privo di sostanze potenzialmente pericolose per tutto l’organismo e per l’ambiente. La collezione include prodotti puramente vegani mantenendo comunque le alte performance di Catrice. Ciascuna formula di prodotto è priva di additivi che possano irritare o stressare inutilmente la pelle e il pack dei prodotti è costituito principalmente da carta e bambù”, ha concluso la manager.
BareMinerals, di proprietà del gruppo Shiseido, fa prodotti di make-up organico formulati con una miscela di minerali naturali e senza prodotti chimici. Inoltre è cruelty free e ha una lista di prodotti al 100% vegani. Ma non solo. La tatuatrice e regina dei social, nonché attivista in difesa degli animali, Kat von D, ha creato il suo beauty vegan brand nel 2008. Propone prodotti per il make-up vegani e cruelty-free ad alte prestazioni e la sua collezione d’esordio di rossetti comprendeva le tinte ‘Underage Red’ e ‘Lolita’, che sono ancora oggi tra le più vendute. L’anno scorso il marchio Bliss è stato ufficialmente certificato cruelty free dalla Peta, mentre il marchio di cosmetici Milk Makeup si è dichiarato 100% vegano, dopo aver eliminato i prodotti a base animale come miele, cera d’api e collagene dalle sue formule.
Anche Aveda (di proprietà di Estèe Lauder) sta eliminando le cera d’api dai suoi prodotti, inoltre il brand si impegna a diventare completamente vegano e silicon-free entro il 2020. “Oggi i consumatori preferiscono gli ingredienti naturali – ha detto in un’intervista alla stampa Amanda Le Roux, vice presidente di Aveda International – e per loro un atteggiamento responsabile nei confronti dell’ambiente è importante, tanto che considerano necessaria un’azione globale per proteggerlo e difenderlo. Abbiamo alle spalle una grande esperienza nell’uso della scienza botanica per creare prodotti altamente efficaci che non danneggino il pianeta, e siamo entusiasti di quello che potremo fare in futuro”.
BUONI DALLA NASCITA
A dire il vero c’è chi la filosofia sostenibile e vegana l’ha sposata da anni, ben prima che diventasse trendy e di stretta attualità. Per esempio l’azienda Weleda, la cui storia ha inizio nel 1921 dall’incontro (fortunato) tra un medico olandese, un filosofo austriaco e un chimico e farmacista tedesco. Dopo moltissimi decenni, Weleda resta un punto di riferimento a livello mondiale per la produzione di cosmetici e farmaci biologici, naturali e olistici, il cui motto è ‘in armonia con la natura e con l’essere umano’. Anche la cosmesi di Dr. Hauschka è naturale per tradizione da 50 anni. “Gli ingredienti dei preparati cosmetici Dr. Hauschka sono prevalentemente di origine vegetale. Quindi molti dei nostri prodotti sono adatti a chi ha fatto una scelta Vegan – ha sottolineato Roberto Cingia, responsabile training Dr. Hauschka Italia – e tutta la nostra gamma di prodotti è certificata Natrue, label internazionale a garanzia di una cosmesi autenticamente naturale e biologica”.
Ma non è tutto. La qualità Dr. Hauschka va molto oltre i requisiti minimi previsti dalle certificazioni. “L’intera filiera produttiva dei nostri prodotti, dalla concezione alla creazione, fino alla produzione, avviene internamente in azienda. Investiamo molto in ricerca e sviluppo per rendere i nostri prodotti ancora più efficaci e ancor meglio tollerati dalla pelle, e questo in assoluto e da sempre e senza alcun test sugli animali. Un ottimo sistema di gestione dell’ambiente, certificato, ci aiuta ormai da anni a ottimizzare i nostri processi produttivi e a preservare le risorse”, ha concluso Cingia.
Anche il marchio britannico Lush, è impegnato dal 1995 a produrre prodotti cruelty free. La proposta make-up del brand inglese ha visto nell’ultimo anno la nascita di una serie di novità create per lasciare un segno profondo nel panorama cosmetico internazionale, prodotti innovativi pensati per ridurre gli sprechi legati alla plastica usa e getta e proporre alternative concrete e rispettose del pianeta. Dai fondotinta ai correttori solidi e nudi, dai rossetti agli illuminanti privi di imballaggio in plastica. Ultima aggiunta alla gamma make-up di Lush è una collezione di pennelli fatti a mano, 100% vegani e cruelty free. Ogni pennello è infatti realizzato con alluminio riciclabile e legno biodegradabile proveniente da filiera sostenibile, con una lacca a base di cellulosa e colla vegana per mantenere unite le setole, morbide e rigorosamente sintetiche.
“Abbiamo provato e testato un’ampia gamma di pennelli – ha commentato Megan Edwards, Lush head make-up artist – e diverse fibre sintetiche, fino ad arrivare ad ottenere la collezione perfetta. Siamo certi che i nuovi pennelli possano garantire risultati professionali, sono facili da utilizzare e allo stesso tempo non rinunciano all’eleganza”.