L’obiettivo è quello di non lasciar fuori nessuno: un fondotinta dovrebbe riuscire a coprire tutte le tipologie di pelle.
Inclusività non è solo questione di numeri, anche se cinquanta è il numero perfetto di sfumature trovato da Rihanna e dal suo brand di make-up Fenty Beauty per coprire il colore della pelle di tutte le donne. Sì perché per far contente le ragazze millennials che credono fortemente nel valore dell’inclusività, i brand di bellezza più trendy stanno ampliando sempre di più la gamma di shade disponibili nelle loro linee di prodotti, in particolare nei fondotinta e nei rossetti. La varietà di fondotinta sul mercato, infatti, nelle ultime stagioni si è notevolmente ampliata e non solo dal punto di vista di coprenza e texture. E le nuances disponibili superano, per alcuni brand, l’incredibile numero di sessanta. Da quando Rihanna ha lanciato il suo fondotinta Pro Filt’r Soft Matte Longwear e le sue, ormai famose, 50 shade (rispetto alla media di 6, massimo 12) adatte praticamente a tutti gli incarnati e affiancate da altrettanti correttori, la corsa ad aumentare l’offerta delle gamme colori non ha risparmiato nessun brand. Immaginare un prodotto per tutte (ma proprio tutte) le carnagioni, etnie e gusti è stata proprio la carta vincente di Fenty Beauty: con il suo trucco inclusivo e gender free, voleva garantire l’universalità, ‘no matter what’. Ma dopo il lancio delle prime 40 nuance, ha scoperto che alcuni clienti non avevano trovato la tonalità giusta per la propria carnagione e li ha invitati negli uffici di sviluppo prodotto per studiare la corrispondenza ideale fra colore e incarnato, e ha subito lanciato altre 10 shade. È il cosiddetto ‘Fenty effect’ e la missione generale sembra essere quella di offrire più sfumature di pelle possibili. Una strategia fin dal lancio (nel 2017) vincente, quella della popstar, che in appena due anni ha trasformato il suo brand da un astro nascente a un colosso cosmetico con un business da 500 milioni di dollari. Ma insieme a lei, c’è anche Huda Beauty, il marchio fondato da Huda Kattan nel 2013. La famosa beauty blogger, convinta del potere tutto femminile, ha declinato il suo fondotinta in ben 30 tonalità differenti. Ultima in ordine di tempo, la make-up artist Pat McGrath che il 26 luglio ha lanciato una gamma di fondotinta con 36 tonalità. Dopo 25 anni di ricerche sul campo, sei anni di sviluppo del prodotto e criptici teaser via Instagram, la truccatrice ha infatti annunciato il debutto della sua Sublime Perfection Foundation di Pat McGrath Labs. La truccatrice britannica voleva che la sua nuova collezione fosse completamente inclusiva: “Ricordo quando da ragazzina facevo compere nei grandi magazzini e vedevo tutti questi bellissimi colori, sulla mia pelle erano sempre sbagliati, o troppo lividi”, rivela Pat McGrath in una nota.
DIVERSITY REVOLUTION
Se la nuova bellezza risiede nella diversità, i brand della cosmesi hanno sentito la responsabilità di rileggere il mood contemporaneo in un’ottica più aperta e ‘accogliente’. Cambiano anche le texture, i finish e la formulazione per questi fondotinta, che creano un nuovo dialogo all’interno del mondo del beauty e rispecchiano i progressi non solo in campo estetico che la società sta vivendo negli ultimi anni. Alcuni dei brand più famosi al mondo hanno deciso dunque di far parte di questo cambiamento, promuovendo infinite colorazioni adatte proprio a tutti. Glossier, marchio beauty indie tra i più popolari in America, fonda la sua filosofia su diversità e accettazione ed è diventato subito un punto di riferimento per le Millennials e non solo: make-up e trattamenti viso nascono dalle reali richieste delle lettrici del blog della sua fondatrice Emily Weiss, considerata oggi tra le donne più influenti in Usa, che mirano a esaltare la bellezza naturale, lentiggini e imperfezioni incluse ad un prezzo democratico e con risultati da brand di lusso. “Mai come ora – riporta una nota della società di analisi FutureBrand – è il momento per i marchi del settore beauty di prendere una posizione netta e sposare quella che è una nuova concezione della bellezza che, non solo è destinata a rimanere, ma si evolverà ulteriormente. Abbracciare la diversity significa essere aperti e proattivi nell’inclusione delle molteplicità, ma anche fare un passo in più: prepararsi ad accogliere e rispondere in modo rapido a quelle che saranno le istanze di una nuova generazione di individui che si sta affacciando al mondo, la generazione Alpha. Figli dei Millennials, genitori consapevoli e attenti ai temi sociali, sono in alcuni casi espressione essi stessi della diversity e la vivono in modo fluido e naturale perché parte del mondo con cui interagiscono”.
QUESTIONE DI NUMERI
Ad interpretare la tendenza di inclusività accanto ai marchi nati sui social, si sono così schierati anche i big della bellezza. Dior con i nuovi fondotinta Forever Mat e Forever Skin Glow, ha un numero di tonalità ampissimo: sono 44 quelle per l’talia e 67 quelle lanciate in tutto il mondo. “Grazie a Forever – spiega Peter Philips direttore creativo e dell’immagine del make-up Dior – siamo entrati in una nuova era del fondotinta. Le donne di oggi, sempre più esperte di make-up, possono giocare con gli effetti del fondotinta, proprio come fanno istintivamente con i rossetti”. E proprio in questa direzione la marca prosegue con il lancio di Face & Body Foundation di Dior Backstage che ha debuttato nel backstage della sfilata Dior Cruise Collection 2019. “Ho creato 40 colori per permettere a tutte le donne di trovare la tinta che si avvicina di più alla propria carnagione – prosegue Philips – e sono il risultato di 16 livelli d’intensità per 6 sottotoni, dal rosato all’olivastro, per permettere a tutti di trovare la propria sfumatura”. Con lo stesso intento, Estée Lauder ha lanciato 56 nuance del Fondotinta Liquido Spf 10 Double Wear Stay-in-Place a cui associare uno dei 50 colori di correttore Double Wear Instant Fix 24HR Concealer + Hydra Prep. “Gli incroci di popolazioni ed etnie diverse – dichiara Anne Carullo, responsabile mondiale del dipartimento innovazione prodotto di Estée Lauder – hanno generato negli ultimi 25 anni carnagioni di tonalità e sfumature nuove”. Anche Clinique ha sviluppato in collaborazione con un team di dermatologi 56 shade del fondotinta Even Better. In 22 tonalità Skin Illusion di Clarins, con la sua texture in siero che racchiude pigmenti sospesi in oli setosi, è molto leggero e si adatta alla pelle al punto da farla sembrare senza trucco. Ma non è tutto. Nicolas Degennes, direttore artistico make-up di Parfums Givenchy, ha creato Teint Couture Everwear, il fondotinta 24 ore “che resiste a ogni emozione. Disponibile in 30 tonalità, ognuna delle quali basata su due sfumature, giallo o rosa, per adattarsi a vari tipi di carnagione”. Infine, Lancôme ha lanciato Teint Idole in 40 shade per tutti i tipi di pelle e i sottotoni. “Oggi il fondotinta rappresenta uno state of mind – sottolinea Andrea Troglio, national field make-up artist Lancôme – un booster dell’autostima e per questo deve garantire uniformità, lunga durata e comodità di utilizzo”. In ultimo, una grande novità è stata sicuramente il fondotinta solido, 100% vegano di Lush, anch’esso diviso per sotto toni ed estremamente inclusivo perché disponibile in 40 colorazioni. Acquistare questi fondotinta, inoltre, aiuta anche popolazioni in difficoltà: il 10% del ricavato dell’acquisto dell’olio extravergine di cocco dell’Indonesia viene devoluto per finanziare progetti di alfabetizzazione ed un dentista sull’isola di Nias nell’Indonesia Occidentale, mentre l’olio di Argan è prodotto in Marocco da una cooperativa di donne.
NON SOLO FONDOTINTA
“Siamo nell’era dell’inclusività e quello della bellezza è un mercato conservatore che va ricostruito”. Il direttore creativo di Gucci Alessandro Michele ha lanciato a New York con un evento speciale la prima collezione di rossetti realizzati assieme a Coty. Michele, che sovrintende all’immagine del marchio Gucci, è stato coinvolto in ogni fase della creazione dei rossetti. “Ho ripensato ai lipstick che ho visto nella mia vita, quando ero piccolo come il rossetto di mia madre… ispirato agli anni Cinquanta – ha spiegato Michele – e poi volevo dare un significato più potente, quello delle dive di Hollywood e della storia del cinema, che hanno messo le labbra al centro dell’attenzione”. I nomi delle 58 tonalità di rossetto prendono spunto dagli attori di Hollywood e dai film di altri tempi, tra cui Jean Harlow, Bette Davis, Greta Garbo… La gamma inoltre è stata progettata tenendo presente la diversità e l’inclusione, e l’idea che il trucco dovrebbe esaltare i difetti. “Per me, chiunque voglia indossare il rossetto può farlo – ha detto Michele – ed è tempo di liberare gli uomini dall’idea che il trucco sia un’interpretazione e un’idea di femminilità. Il trucco è una totale espressione di libertà, perché mettere il rossetto significa avvicinarsi all’idea amplificata che vuoi dare a te stesso”.