Qualche tempo fa Fabrizio Freda, numero uno di Estée Lauder, ha espresso la propria convinzione, parlando agli investitori, che “beauty is made for digital” e viceversa. Come è emerso dal Pambianco Summit, di cui riportiamo un ampio resoconto in questo numero, la sfida digital è senza dubbio di attualità per il settore. Ci sono molteplici driver per questa esplosione di interesse, arrivata piuttosto in ritardo rispetto ad altri settori merceologici, ma una di queste ragioni appare cruciale: il trasferimento verso la dimensione online del rapporto di fiducia proprio dello shopping in negozio. Ad agire su questo trasferimento sta giocando il crescente impegno delle aziende in termini di sostenibilità (per l’ambiente e per la salute del cliente) dei materiali e dei processi di produzione, ma questo impegno, per essere valorizzato al massimo, ha anche bisogno di essere condiviso e comunicato, nonché, di essere garantito, cioè credibile. Qui entra in gioco un fattore che sta segnando un momento di discontinuità nel percorso digitale del beauty: l’introduzione della tecnologia blockchain. Questo sistema di tracciabilità garantito ha già guadagnato un certo spazio nel mondo della moda, ambito in cui addirittura il ministero dello Sviluppo economico italiano ha pianificato un progetto nazionale nel campo della filiera tessile. Per quanto riguarda la cosmesi, la passione sembra davvero pronta a esplodere in tempi rapidi. Il tema è diventato centrale nella conferenza stampa di presentazione della scorsa edizione di Cosmofarma Exhibition 2019. L’attenzione si è accesa su molteplici progetti che sembrano in grado di tracciare composizione e percorso delle molecole naturali o chimiche. Non sembra insomma un caso che il progetto di blockchain di Lvmh parta anche dai profumi. Il settore cosmesi sembra dunque oggi destinato a una vera accelerazione digital, perché ha un ritardo da recuperare, e perché a sbloccare questo ritardo c’è una tecnologia, per tornare alle parole di Freda, che rende finalmente attuale l’affermazione: “Digital is made for beauty”.