Ha inventato un nuovo modello, da lui identificato con un neologismo: ‘phygital’. Fabio Lo Prato, managing director di Naïma Group, è un fiume in piena mentre racconta a Pambianco Beauty tutte le sue ‘idee’ che stanno rivoluzionando il business dei 240 negozi che condividono l’insegna Naïma e che fanno capo ai sei soci del gruppo. Il modello phygital, che sta per ‘physic’ e ‘digital’, va oltre l’inflazionato concetto di omnicanalità perché unisce le attività sul punto vendita a quelle digitali attraverso il coinvolgimento delle beauty assistant (presenti in negozio) nella veste di ‘influencer’ (che postano tutorial online).
L’elemento innovativo non è solo la ‘trasformazione’ delle beauty assistant in blogger, già di per sé inusuale nel retail beauty, ma l’utilizzo di questa strategia come leva di business e non solo di comunicazione. Infatti, 6 mesi dopo che il nuovo modello è andato a regime (luglio-dicembre 2018), le vendite delle profumerie Naïma sono cresciute passando da un valore negativo di -3,4% nel primo semestre 2018 (rispetto al stesso periodo del 2017) a +6,5% nei 6 mesi successivi (+9,1% con le nuove aperture).
Il secondo step di questo modello, che viene implementato quest’anno, è il ‘data mining’, cioè l’analisi e l’interpretazione dei dati ottenuti dal coinvolgimento delle consumatrici. Passando invece all’insegna, un altro ‘primato’ che va riconosciuto a Lo Prato è la costruzione di un nome condiviso, Naïma appunto, con una modalità nuova, cioè affinché venisse percepito dal consumatore come una catena, alla pari di Douglas o Sephora. Per la prima volta, infatti, un’insegna condivisa sostituisce totalmente le insegne locali dei soci e non va ad aggiungersi ad esse, come di solito accade.
L’intervista a Fabio Lo Prato è in pubblicazione sul magazine Pambianco Beauty di febbraio-marzo 2019.