Lo studio Pambianco sui bilanci 2017 delle profumerie mostra un’accelerazione delle prime 10 catene territoriali. raddoppiano anche i ricavi delle principali indipendenti.
Grande salto in avanti delle catene regionali in termini di crescita. Lo studio sui fatturati 2017 del canale profumeria, condotto da Pambianco Strategie di Impresa, evidenzia infatti una grande differenza rispetto allo studio dell’anno precedente: nel 2016, la crescita del fatturato delle prime 10 catene regionali era pari a +3%, mentre i bilanci del 2017 mostrano un avanzamento del 9,8% delle prime 10 catene locali. Un balzo significativo, così come quello delle profumerie indipendenti che raddoppiano la crescita rispetto all’anno precedente. Nel 2017 infatti, i primi 10 negozi ‘on your own’ aumentano il fatturato dell’8,1%, mentre nel 2016 la crescita di questi retailer si fermava a +4,4% sul 2015. Un’accelerata che sicuramente non è spinta dall’aumento dello shopping dei consumatori, dato che in Italia nel 2017 i consumi hanno registrato un segno ‘meno’ nel canale profumeria. La buona performance delle principali catene e degli indipendenti è probabilmente l’esito di strategie di sviluppo messe a punto dai retailer, che hanno deciso di ‘non stare fermi’, dato che l’immobilismo è stato per troppi anni uno dei principali fattori determinanti la stagnazione del canale. Così, molte profumerie hanno investito sul digitale, che non significa solo l’implementazione dell’e-commerce ma anche la strutturazione del retail in un’ottica di omnicanalità, nel tentativo di creare un link tra online e offline. Altre hanno sviluppato diversi modelli di business, legandosi alle aziende con nuovi format, come ha fatto Aline Firenze, che ha realizzato il primo negozio ‘monocompany’ indipendente in Italia, che propone in assortimento solamente 7 marchi del Gruppo Estée Lauder, ma mantiene la sua insegna indipendente Profumerie Aline. Altre realtà hanno puntato sui servizi, dalle cabine estetiche alla presenza di medici esperti in diversi campi, in un’ottica sempre più consulenziale. Indubbiamente la parola da non dimenticare è ‘innovazione’, perché il mercato della bellezza è sempre più competitivo e frammentato, essendo presidiato da tanti canali e da un ‘mondo’ online dove stanno nascendo pure player, cioè società native digitali, che sottraggono quote di mercato ai retailer tradizionali. Il 2017 inoltre è l’anno che vede formarsi una ‘corazzata’ che crea un primo grande fenomeno di concentrazione in un mercato distributivo molto frammentato: si tratta del merger Douglas-Llg, il cui closing è avvenuto nel mese di novembre 2017.