Agli italiani piace avere la testa a posto. E lo dicono anche i numeri: 23 milioni di italiane vanno dal parrucchiere, ovvero l’85% della popolazione femminile superiore ai 13 anni. Questo è il dato emerso da uno studio di ricerca condotto da L’Oréal divisione prodotti professionali attraverso un Osservatorio del mercato dell’hairdressing su oltre 1.000 donne e uomini italiani. Dati che, tradotti in termini pratici, stanno a significare che le italiane amano andare dal parrucchiere e lo fanno in media 7,4 volte l’anno. C’è poi chi ci va tutte le settimane, chi due o più volte e chi una volta al mese, per regolare taglio o colore, ma il risultato non cambia: l’87% delle italiane ritiene molto importante la bellezza dei propri capelli (sempre secondo l’Osservatorio).
E che un parrucchiere sfrutti la propria notorietà e le proprie competenze per creare un proprio brand di prodotti per capelli non è una novità. Lo hanno fatto con successo Aldo Coppola, Tony & Guy, Jean-Louis David e Franck Provost, solo per citarne alcuni. E l’andamento delle vendite di alcuni di questi è stato talmente buono che la distribuzione è stata allargata ad altri saloni di hairstyle fino alla presenza tra gli scaffale di profumerie e supermercati. Ma oggi la tendenza è cambiata. Non è più il parrucchiere di successo che crea il marchio, ma al contrario il brand di prodotti per capelli che decide di aprire il proprio salone di acconciatura. Infatti le esigenze delle aziende sono cambiate, e oggi quelle del settore capelli iniziano ad aprire i propri avamposti monomarca per sfruttare sia l’awareness che l’immagine. Oway (Organic Way), Bumble and Bumble, Aveda, Nashi Argan, e Coquette sono solo alcuni dei pionieri di questo nuova nuova tendenza beauty.
L’approfondimento completo è pubblicato sul magazine Pambianco Beauty N°5 di ottobre-novembre 2018.