Il numero delle farmacie in Italia sta aumentando, e dagli attuali 18.600 negozi con la croce verde si arriverà, nel giro di un anno e mezzo, a 19.500 punti vendita. Lo afferma Giorgio Cenciarelli, director supplier services di Iqvia, società nata dalla fusione di Ims Health e Quintiles, che offre servizi e analisi big data sul mondo farmaceutico. Cenciarelli spiega in un video online sul Magazine Iqvia che nel 2017 sono state aperte in Italia 400 nuove farmacie, trend che sta continuando anche quest’anno: “Praticamente, negli ultimi due anni, è stata aperta una farmacia al giorno” sostiene.
Il canale della salute è quindi in un momento di cambiamento, ma la tanto temuta concentrazione in seguito alla legge sulla concorrenza e le conseguenti preoccupazioni per le ‘scalate’ dei grandi gruppi, potrebbero invece sortire meno effetti del previsto. “Oggi abbiamo circa 300 farmacie che sono parte di catene – continua il manager di Iqvia – e pensiamo che, nel giro di 3 anni, le catene conteranno circa 2.000 store”. Si tratta di una numerica minore rispetto a quella ipotizzata all’inizio. Cenciarelli aggiunge anche che oggi in Italia ci sono 5.000 farmacie aggregate a ‘catene virtuali’, cioè a network di cui i farmacisti fanno parte rimanendo proprietari dei loro punti vendita. Non si tratte di catene vere e proprie, ma di una forma di associazionismo.
Un terzo fenomeno è destinato a cambiare il mercato della salute: la concentrazione della distribuzione intermedia. “Nel 2008 – osserva Cenciarelli – i primi 10 grossisti avevano una market share del 57%, mentre oggi gli stessi hanno una quota di mercato del 78%, segnando un avanzamento di oltre 20 punti percentuali. Prevediamo che ci saranno sempre meno distributori, più concentrati, e con una maggiore quota di mercato”.