Unilever ha chiuso il primo semestre con un fatturato in calo del 5% a 26,4 miliardi di euro. L’utile netto del gruppo è stato di 3,2 miliardi, in discesa del 2,4 per cento. Un risultato inferiore alle attese per la multinazionale olandese della cosmetica e del food. “I risultati del primo semestre mostrano una solida crescita – ha commentato il CEO Paul Polman – trainata dai volumi di vendita, in tutte e tre le nostre divisioni (Beauty & Personal Care, Home Care, Foods & Refreshment) acquisita nonostante gli effetti di un esteso sciopero dei camionisti in Brasile, uno dei nostri mercati più grandi”.
La divisione Beauty & Personal Care ha continuato a crescere generando 10,1 miliardi di fatturato, anche se nel secondo semestre è stata influenzata negativamente dallo sciopero dei camionisti in Brasile e dalle condizioni competitive in Europa e Asia sud-orientale. I marchi prestige hanno generato una crescita di oltre il 6 per cento. Le acquisizioni di Carver, Sundial Brands e Schmidt del 2017 sono cresciute fortemente e contribuiranno alla crescita delle vendite dopo dodici mesi dal completamento.
Il gruppo, con sede a Rotterdam, continua a mantenere i propri obiettivi per il 2020 nonostante “condizioni generali di mercato che rimangono difficili”, ha affermato Polman.