Givaudan, leader mondiale nel settore degli aromi e profumi, nel primo semestre del 2018 ha registrato un fatturato in aumento del 5,6% a 2,7 miliardi di franchi (pari a circa 4,82 miliardi di euro), ovvero 21 milioni in più di quanto si attendessero gli analisti. Le vendite nella divisione profumi sono salite del 6,5% a 1,2 miliardi di franchi (pari a circa 1,03 miliardi di euro). L’ebitda si è attestato a 601 milioni di franchi, con una progressione di 4 milioni che rimane leggermente al di sotto delle attese, per un margine operativo del 22,5%, in linea con le previsioni. L’utile netto è calato del 3,4% a 371 milioni di franchi (pari a circa 319 milioni di euro). La contrazione dell’utile netto era prevista, ma si è rivelata più marcata.
Rispetto al precedente esercizio, Givaudan ha registrato perdite legate ai cambi più elevate in alcune zone maggiormente colpite dall’inflazione, tra cui l’Argentina. Il gruppo ginevrino negli ultimi mesi ha tuttavia parlato di “una buona dinamica commerciale e un aumento del portafoglio e di nuovi contratti, con una solida crescita realizzata in tutti i segmenti di prodotti e in tutte le regioni”.