Il country manager Luca Lomazzi racconta la trasformazione di Shiseido Group Italia dopo l’integrazione con Bpi e l’acquisizione di Dolce & Gabbana. Un gruppo che punta alla leadership mondiale, sfruttando le potenzialità delle sue vendeuse con un nuovo format di formazione.
Per il gruppo Shiseido, l’Italia è storicamente una delle filiali più importanti. Già con il solo brand Shiseido è la prima filiale europea e, come raggruppamento Shiseido+Bpi, è diventata la country più grande d’Europa. Inoltre, dal primo ottobre 2016 si è inserita anche la licenza per i profumi e make-up di Dolce & Gabbana, che ha portato ancora più appeal alla filiale italiana, ma anche nuove complessità da gestire. “Arriviamo da anni di grande fermento come azienda – dichiara Luca Lomazzi nuovo country manager di Shiseido Group Italy da gennaio 2018 – perché nel 2016 abbiamo fuso due realtà entrambe leader nei propri segmenti di mercato; la vecchia Shiseido Cosmetici Italia, con un marchio molto forte, leader nello skincare in Italia e dall’altra parte Bpi con tante eccellenze nei profumi, prima fra tutte Narciso Rodriguez che da qualche anno è la fragranza femminile più venduta nel mercato. È un’azienda che è cambiata molto perché al di là della fusione abbiamo avuto un grande stimolo con l’acquisizione di Dolce & Gabbana che oggi è il primo marchio di alcolico all’interno nel nostro portafoglio di brand”. Questo marchio ha rotto in positivo gli equilibri all’interno dell’azienda “perché ci ha spinto a pensare a nuovi modelli organizzativi e di business – ha proseguito il manager – e soprattutto per rilanciarlo perché arrivava da un momento dove era stato molto spinto e promozionato e si trovava dappertutto e abbiamo dovuto fare molta pulizia sulla distribuzione e sull’immagine”.
Quali sfide state affrontando oggi?
Oggi la complessità dell’azienda è ancora più forte. Fortunatamente Dolce & Gabbana sta performando bene sia a sell in che a sell out, Narciso Rodriguez si conferma la prima linea del mercato, la stessa cosa dicasi per Shiseido che è il primo marchio di trattamento nello skincare. La complessità che è arrivata da pochi giorni è l’integrazione di tre nuovi make-up brand all’interno del portafoglio dei nostri marchi: Nars, Laura Mercier e Bare Minerals. Su Nars la strategia è abbastanza chiara perché stiamo andando a sviluppare la nostra distribuzione con un’esclusiva che abbiamo siglato a livello internazionale con Sephora, e il brand sta letteralmente volando con performance davvero molto molto buone. Altra situazione quella di Laura Mercier che abbimo iniziato a gestire dal 1° aprile 2018, ma ad oggi stiamo ancora vagliando e finalizzando diverse ipotesi distributive. Su Bare Minerals, che è un modello orientato su Qvc e su Sephora, dove siamo in una fase di termine di concessione di esclusiva e stiamo pensando a nuovi sviluppi futuri. L’azienda quindi è in una fase di grande dinamismo e sviluppo con un budget 2018 di oltre 165 milioni di euro.
Quali sono gli obiettivi della filiale?
Dobbiamo mantenere la leadership che abbiamo sia in ambito skin che alcolico. Crediamo molto nello sviluppo di Dolce & Gabbana, che ritengo sia il brand con più potenziale di crescita e quello che potrà generare il più alto apporto di volume di fatturato alla corporation italiana.
Avete appena presentato un nuovo format di seminario per la formazione delle venditrici, di cosa si tratta?
Si tratta di un evento che si svolge in casa Shiseido Prestige e coinvolge il mondo skincare con l’obiettivo di offrire nuovi stimoli e tools alle vendeuse. Il canale profumeria soffre, per la perdita dei consumi, e noi come azienda leader dobbiamo metterci in prima linea e capire cosa possiamo fare concretamente per il bene del canale. Le consumatrici sono molto più esigenti e informate, spesso purtroppo disinformate dal flusso incontrollato del web, pertanto la preparazione e la competenza sono diventate più che mai fondamentali e devono necessariamente raggiungere standard più elevati. Ma a nostro parere ancora più importante è alimentare o ritrovare la passione per il proprio lavoro e questo seminario nasce proprio con questa ambiziosa ma gratificante e positiva mission. Quando non si hanno negozi diretti, come Shiseido in Italia, e ci si affida a terze persone per passare il messaggio e la nostra cultura aziendale che si basa sull’omotenashi, una vera e propria filosofia di coccola nei confronti del cliente, dobbiamo essere certi che questo venga fatto al meglio. Per questo abbiamo deciso di trovare una proposta di formazione che abbraccia non solo il prodotto, ma la cultuta del servizio e le tematiche legate al coaching.
di Chiara Dainese