Trasmettere conoscenza e aneddoti: è il punto di forza delle profumerie desirée milano, specializzate per categorie merceologiche. per questo pambianco beauty ha selezionato l’insegna e ha parlato con il direttore marketing, alberto anselmi.
Entrare in una profumeria Desirée Milano significa uscirne arricchiti. Il personale di questa insegna (che conta 7 punti vendita a Milano) è particolarmente abile nel raccontare le ‘storie’ dei prodotti, gli aneddoti e le tradizioni correlate, nel trasmettere cultura. È ciò su cui punta Alberto Anselmi, direttore marketing dell’insegna, sostenendo che le skill ‘educational’ facciano la differenza perché rispondono al desiderio di esperienza che vuole fare il cliente. La competenza dello staff è ulteriormente valorizzata dal concetto di profumeria ‘specializzata’, dove i negozi sono suddivisi per categoria. Significa che da Desirée Cosmetique in via Monti si trovano (quasi esclusivamente) prodotti skincare e personale competente sul mondo delle creme, invece nei due punti vendita Desirée Parfum in via Belfiore e in via Orefici la specializzazione è sulle fragranze, mentre Desirée Maquillage in corso Genova è focalizzato sul make-up. A questi negozi si aggiungono due flagship store, che offrono tutte e tre le categorie ma suddivise in corner ben distinti. Questo modello di profumeria è innovativo nel canale selettivo ed è il motivo per cui Pambianco Beauty è andato presso l’insegna milanese e ha parlato dei suoi elementi differenzianti con Anselmi.
Perché avete deciso di specializzare l’insegna?
Abbiamo fatto un’analisi e abbiamo capito che il motivo per cui il canale in Italia perde fatturato è dovuto soprattutto alla mancanza di specializzazione. O meglio, alla non percezione di specializzazione da parte dei consumatori. La profumeria è vissuta cioè come un luogo aspecifico, dove le persone non pensano di poter avere una consulenza dettagliata su una problematica particolare. Lo stesso dicasi per le vendeuse, che di solito hanno una formazione generalista. Così, dal 2011 abbiamo iniziato un percorso di specializzazione delle nostre profumerie.
Avete anche una modalità espositiva particolare…
Sì, siamo gli unici retailer multibrand ad avere introdotto i category display. Si tratta di un format espositivo che utilizziamo sia nei negozi dei profumi, sia in quelli del maquillage e dello skincare. Questo display propone un ‘incrocio’ tra i brand, che si visionano in orizzontale, e le categorie di prodotto che si trovano in verticale. In questo modo si rende più facile la scelta per il cliente.
Per quanto riguarda i profumi, avete in assortimento anche la nicchia?
Vendiamo sia le fragranze artistiche sia quelle selettive, purché siano profumi dotati di una storia, che abbiano cioè contraddistinto un’epoca o che lo stiano facendo al momento attuale. Per fare un esempio, abbiamo in assortimento First di Van Clef & Arpels perché è il primo profumo che sia mai stato creato da un gioielliere, oppure Jicky di Guerlain che è la prima fragranza unisex al mondo. Per l’esposizione delle essenze seguiamo la categorizzazione della Société Francaise des Parfumeurs di Versailles, che divide i profumi in 7 famiglie: chypre, fiorito, esperidato, cuoio, ambrato-orientale, legnoso, fougère.
Qual è il prodotto più venduto?
Parlando di fragranze, la famiglia olfattiva più richiesta è quella dei fioriti. Sul lato skincare, tra i marchi più gettonati si trovano Sisley, Sensai e La Mer, ma anche brand di nicchia come Apotcare. In fatto di maquillage invece va forte quello di By Terry.
Chi è la vostra cliente ideale?
È una persona appassionata, che cerca qualità, conoscenza, cultura. Le nostre profumerie sono frequentate sia da donne sia da uomini.
Avete intenzione di introdurre nuovi brand?
Sì, marchi di cosmetica green, stranieri e non ancora presenti in Italia.
Cosa fate sul web e sui social?
Abbiamo preso una social manager, e quest’anno probabilmente apriremo l’e-commerce.
Un sogno nel cassetto?
Creare esperienze, come abbiamo fatto con la caffetteria dentro la profumeria di CityLife che propone degustazioni con gli ingredienti del mondo olfattivo.
di Vanna Assumma