Dopo l’ondata di acquisizioni degli ultimi anni, i big del beauty cominciano a internalizzare il processo di innovazione, cioè a costruire in house i nuovi marchi che poi lanceranno sul mercato. È quello che ha fatto il numero uno della bellezza nel mondo, L’Oréal, che lancia oggi il marchio ‘sostenibile’ Seed Phytonutrients. La particolarità è che questo brand è stato costruito attraverso l’incubatore della multinazionale, che ha promosso una sorta di start up creata da un team di dipendenti del gruppo e guidata da uno dei general manager di L’Oréal, Shane Wolf, il quale ha dichiarato alla stampa americana di essere stato spinto a questa attività da una passione che coltivava da tempo. Il manager ha raccontato ad Americansalon.com di “conoscere la vita delle aziende agricole, la farm-life” e la necessità di conservare i semi (seed saving) affinché non si estinguano e continuino a garantire l’agrobiodiversità. “Negli ultimi 100 anni – ha aggiunto – il 93% della varietà di semi è andata persa”. Infatti il nuovo marchio di prodotti per corpo e capelli è realizzato con semi provenienti dalle fattorie biologiche americane, anche con il fine di sostenere le stesse aziende agricole, e con una particolare attenzione al packaging riciclato e a processi di produzione ecologici. Attualmente il brand è venduto negli Usa e sul sito seedphytonutrients.com.
Oltre a L’Oréal, anche Unilever ha lanciato l’anno scorso due marchi creati in house. Wwd.com riporta che la multinazionale anglo-olandese ha cerato due team con l’organico interno per sviluppare due nuove ‘etichette’, ApotheCare Essentials e Love Beauty and Planet, lanciate rispettivamente a novembre e dicembre dell’anno scorso. La testata online riporta anche le dichiarazioni di un’analista, che sottolinea il fatto che sta diventando troppo oneroso acquistare brand, significa ‘sborsare’ ogni volta centinaia di milioni di dollari.