Due novità in casa Beautimport, società capitanata dall’AD Nicola Catelli che distribuisce in Italia il marchio di skincare Cosme Decorte. La prima è che quest’ultimo cambia nome e diventa Decorté, mantenendo il posizionamento di alta gamma nel mondo della profumeria. La seconda novità è il lancio della linea Decorté AQ, con un nuovo packaging, bianco, raffinato, sfaccettato per evocare il taglio dei cristalli preziosi.
I progetti sul marchio sono stati presentati alla stampa da Kazutoshi Kobayashi, presidente di Kosé Corporation, a cui fanno capo Decorté e altri marchi di bellezza. Il colosso nipponico (quotato in Borsa dal 2000) è ancora poco conosciuto in Europa ma rappresenta il secondo player cosmetico in Giappone dopo Shiseido. Il presidente stima infatti 2 miliardi di euro di fatturato per l’anno fiscale chiuso lo scorso marzo, di cui il 20% va all’estero, e precisamente in Usa e in Asia. In Italia, presente con un solo brand, Decorté appunto, Kosé Corporation totalizza vendite che si avvicinano all’1% dei ricavi globali ma ha progetti di espansione: “Attualmente Decorté è distribuito da Beautimport in 80 profumerie nella Penisola – ha spiegato Kobayashi – ma vogliamo ampliarne la presenza, pur mantenendo un’ottica di selettività. Nel giro di qualche anno potremmo introdurre in Italia anche il make-up del brand”: Il numero uno del gruppo ha spiegato che l’Italia è una testa di ponte per espandersi in Europa, dove già è stato messo a segno un accordo con Selfrideges a Londra, e altri passi verranno fatti nei prossimi anni.
Riguardo alla scelta di cambiare il nome del brand, Kobayashi ha spiegato che, in seguito alle lamentele di diversi clienti cinesi, hanno deciso di abbreviare il nome perché risultava troppo lungo e difficile da tenere a mente. L’ex Celeste Impero è un mercato molto importante per la multinazionale nipponica, i cui prodotti di fascia media sono venduti per il 40% attraverso canali online.
Kobayashi, che è anche presidente dell’associazione dell’industria cosmetica in Giappone, ha sottolineato la crescita di questo comparto nel Paese del Sol Levante e soprattutto le mire espansionistiche oltreconfine: “Nel 2016 la spesa delle famiglie in prodotti di bellezza è stata superiore rispetto al budget destinato all’abbigliamento, perché per quest’ultimo si privilegia il fast fashion, a prezzi inferiori. Un altro sorpasso – ha aggiunto il presidente – è l’export sull’import. Cioè per la prima volta, nel 2016, il valore delle esportazioni beauty giapponesi ha superato quello relativo alle importazioni cosmetiche nel Paese”.
Kosé Corporation ha acquistato nel 2014 il marchio beauty statunitense Tarte, “le cui vendite – ha concluso il manager – sono cresciute di 6 volte nel giro di 4 anni”.