Il focus dei prodotti e della comunicazione beauty nel 2017 è stato sulla fascia di età tra i 18 e i 35 anni, mentre il 2018 sarà l’anno della generazione Z, cioè dei nati tra il 1995 e il 2010. Sono questi alcuni dei risultati della ricerca Hello Beauty realizzata da Low, unit dell’agenzia di comunicazione The Big Now specializzata in fashion, luxury e beauty. Per quanto riguarda i Millennials, lo studio effettuato l’anno scorso ha rilevato che il 40% di chi si trucca tra i 25 e i 34 anni si sente frustrato nel non trovare prodotti con la esatta tonalità della propria pelle, e che i grandi gruppi del beauty faticano a ‘ingaggiare’ questo target, motivo per cui acquisiscono brand giovani per rivolgersi a loro.
Per quanto riguarda invece la generazione Z, rappresenta già il 26% della popolazione italiana e ha comportamenti peculiari: i giovanissimi infatti non usano il computer ma navigano solo dallo smartphone, e questo influisce sul processo di vendita. In America, secondo Google, due giovani su tre acquistano via mobile, e usano i social in modo passivo, cioè non per condividere ma per godere di contenuti divertenti.
La ricerca parla anche dell’importanza delle blogger, suddividendo tra macro-influencer (Gianluca Vacchi, Chiara Ferragni, Mariano di Vaio) che hanno fanbase superiori a 100mila follower, e micro-influencer con profili sociali seguiti da meno di 30mila persone. Esempio dell’importanza degli influencer è Huda Beauty, marchio fondato dalla youtuber Huda Kattan, che è diventato su Google la seconda query di ricerca sul tema bellezza. Gli ‘influenzatori’ quindi si trasformano in brand (Kyle Jenner, Kim Kardashian West, Robyn Rihanna Fenty) e si verifica un ribaltamento della dualità brand-testimonial. Le prime tre query nel make-up a livello globale sono: fenty beauty, kkw makeup, fenty makeup.
Il lessico del beauty si sta avvicinando a quello enogastronomico e molti cosmetici bio sono venduti più nei supermercati che nelle profumerie. Davines ad esempio, viene distribuito nei saloni professionali ma anche da Eataly. Slow Food invece sta cominciando a valutare anche prodotti non destinati al consumo alimentare, come i cosmetici. A livello di cifre, il mercato globale del beauty raggiungerà 430 miliardi di dollari entro il 2022 secondo il World Cosmetics Market Opportunities and Forecasts 2014-2022.