Il settore dei profumi registra una crescita del 2,5%, superando a valore un miliardo di euro in Italia. Sono i dati relativi al 2016 forniti da Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia: “Questo giro d’affari è canalizzato principalmente nelle profumerie, che sviluppano oltre 800 milioni di euro, mentre drugstore e grande distribuzione totalizzano 244 milioni di euro. La farmacia rimane al palo nella vendita di fragranze, con 12 milioni di euro”. Elemento curioso è che sul totale dei consumi cosmetici effettuati dalle donne in Italia, i profumi rappresentano l’11%, mentre, per avere un’idea, lo skincare viso raccoglie il 20 per cento delle richieste. Viceversa, gli uomini decretano le fragranze come il principale acquisto di bellezza, infatti sul totale dei loro consumi beauty, le essenze sono al primo posto e coprono quasi il 17 per cento. La profumeria di nicchia invece rappresenta il 12,5% del totale della categoria, con un valore nel 2016 di 133 milioni di euro. Un dato che è ancora basso sul totale dei consumi cosmetici in Italia, che nel 2016 era circa 10 miliardi di euro, e rappresenta quindi poco più dell’1% dell’intero mercato.
Per quanto riguarda il 2017, a livello mondiale si prevede un leggero aumento delle vendite di fragranze, che raggiungerà 27,5 miliardi di dollari. “La Russia sta crescendo molto in questa categoria – ha specificato Positano – e supererà la Francia, diventando il terzo più importante mercato nel 2017”. Sono previsti inoltre maggiori consumi di fragranze no-gender, di profumi a nota singola (una sola essenza), e di profumi naturali. Riguardo a questi ultimi, si stima tra 5 anni un valore del mercato mondiale di 5,3 miliardi di dollari. Cresceranno anche le fragranze halal, conformi alle regole dettate dal Corano, in quanto dal 2010 al 2050 è attesa una crescita di oltre il 70% della popolazione di religione musulmana.