Prima discesa in campo dopo l’approvazione, lo scorso agosto, del Ddl concorrenza che apre la proprietà delle farmacie alle società di capitali. Il Centro Medico Santagostino, una rete di poliambulatori specialistici che offre prestazioni mediche a tariffe accessibili, è interessato ad acquistare farmacie. Lo ha dichiarato Luca Foresti, AD di Società e Salute (a cui fa capo il Centro Medico Santagostino) a Pharmacyscanner.it. “Con l’apertura della proprietà delle farmacie al capitale – ha specificato – mi aspetto che arriveranno le catene e si svilupperanno ibridazioni tra i diversi canali del mercato della salute. E dato che il nostro gruppo coltiva da sempre una forte propensione a innovare, anche noi vogliamo dire la nostra”. Foresti ha aggiunto che il gruppo vuole procedere a piccoli passi e inizierà ad acquistare una farmacia a Milano per capire come sviluppare il retail farmaceutico e con quale modello di business. “Si tratterà di fare esperienza – ha concluso – per distillare un format che andremo poi a replicare”.
Il Centro Medico Santagostino è stato ideato nel 2009 da Oltre Venture, società italiana di venture capital sociale creata da un gruppo di privati che – secondo quanto si legge nel sito istituzionale del Centro Medico Santagostino – hanno sviluppato un modello imprenditoriale che mette l’interesse degli utenti prima del ritorno finanziario degli investitori, assicurando tariffe calmierate in tutte le specialità, senza compromessi con la qualità. Infatti, sempre secondo quanto si legge nel sito, la proprietà non ha la distribuzione dei profitti tra i propri obiettivi principali, e questo rende possibile applicare tariffe low cost. Inoltre gli alti volumi di prestazioni erogate permettono di ottenere economie di scala, e un’organizzazione efficace ed efficiente del lavoro consente di contenere i costi.
Il Centro dispone di 12 laboratori a Milano e dintorni, uno a Bologna e nel 2018 ne verrà aperto un altro a Brescia. Il fatturato è in crescita: i ricavi di Società e Salute sono balzati del 43% nel 2016 a 15,3 milioni di euro, con un’ebitda dell’8,4%, ma il gruppo sconta una perdita netta di oltre 147mila euro. Il centro copre anche le aree scoperte dal servizio sanitario nazionale, come l’odontoiatria, la psicoterapia, la logopedia e altre, dove l’offerta è quasi esclusivamente privata e ha prezzi mediamente alti.