Procter & Gamble ha tagliato, a partire da marzo 2017, la sua spesa nell’advertising online di ben 100 milioni di dollari. Ma la vera notizia, riportata da Businessinsider.com, è che le vendite non hanno minimamente risentito di questa decisa sforbiciata, anzi sembrano in rialzo. L’avrebbe detto Marc Pritchard, chief brand officer della multinazionale americana che ha ceduto l’anno scorso diversi marchi beauty a Coty. Secondo il manager, i tagli sono andati verso la pubblicità definita ‘crappy’, ovvero presente in siti dove venivano pubblicati video di scadente qualità e con immagini violente. La scure del colosso a stelle e strisce è arrivata anche per la pubblicità presente nei portali-fake, cioè frequentati da ‘bots’ (robot) e non da utenti reali. Nonostante i tagli al budget di comunicazione, le vendite del gruppo sarebbero salite del 2 per cento.
Pritchard ha aggiunto, durante l’Association of National Advertisers’ Masters of Marketing Conference che si è tenuto due settimane fa, che sospenderà la pubblicità digitale che non viene controllata da terze parti, cioè da un ente che ne misura l’audience. E ha invece rimarcato che sta lavorando molto bene, in termini di advertising, con Facebook, Instagram, Snap e WeChat e con diversi e-commerce, tra cui Amazon e Alibaba. Un obiettivo del gruppo è quello di elevare il livello di qualità dei contenuti da pubblicare.