Pambianco Beauty ha fatto visita al punto vendita Thaler a Bolzano, selezionato per questa rubrica perché ha un format innovativo, con tanto di champagneria e di bistrot. E una lunga storia alle spalle. Ne parla l’amministratrice Heidi Schwienbacher.
In mezzo a case colorate con bow window, nella storica via dei Portici di Bolzano su cui occhieggiano le montagne, spicca l’insegna nera di Thaler. Ad accoglierci è Heidi Schwienbacher, che gestisce il negozio insieme alla sua famiglia, e che inizia così a presentarlo: “Non siamo una profumeria”. E come darle torto, dato che il punto vendita, arredato con raro gusto estetico, si sviluppa su sette livelli: due dedicati alla profumeria, uno agli aromi d’ambiente, uno alla spa, uno alla champagneria, uno al bistrot e un altro alla vendita di accessori Freitag. Passeggiando nel negozio non si respira solo raffinatezza ma anche una lunga storia, espressa da mobili d’epoca, che richiamano il mondo degli speziali. Infatti Thaler è nato nel 1763 e vendeva prodotti coloniali, poi è diventato una drogheria, e negli anni si è traformato in una sorta di ‘concept store’. Come sia stato possibile costruire un format così lussuoso e accogliente lo spiega Schwienbacher: “Senza una visione non si può seguire una strada. Io ho sempre pensato che il futuro è già qua, perchè arriva in un attimo. Anche se può sembrare presto immaginare anni prima le innovazioni, in realtà il futuro arriva in un baleno”.
Quale attività performa meglio?
Sicuramente la profumeria, ma anche il bistrot funziona bene, dotato di terrazza e di salette separate che si affacciano sulle montagne. Tra l’altro il bistrot tira anche la vendita degli altri prodotti del negozio. All’ultimo piano poi abbiamo un grande spazio vuoto che dedichiamo solo al Natale, con addobbi festosi. La cosa più difficile è stato portare la gente nei piani alti, perché tutti si fermano nel piano terra dove c’è la profumeria. Per questo, in passato abbiamo creato un ‘escamotage’, e cioè un lussuoso scalone rosso, che la gente saliva con piacere sentendosi ‘un re’.
Gestite tutto internamente o vi siete affidati a terzi?
Ho una splendida famiglia e gestiamo tutto noi: io, mia sorella Veronica, mio nipote Christian e sua moglie Flora e tra poco arriveranno i miei pronipoti. Per la cura dei particolari dell’arredo ci affidiamo a un designer d’interni, che ogni mese progetta nuovi allestimenti. A Bolzano disponiamo di altre 3 profumerie e di un’erboristeria, nonché un altro negozio in Val Gardena e 16 punti vendita in Alto Adige del drugstore Marka. Qual è il prodotto più venduto? Le tre ‘S’ sono le più gettonate, e cioè Shiseido, Sisley e Sensai. Ciò che va di più è lo skincare, per tutti e tre i marchi, mentre per Shiseido e Sisley funziona molto anche il make-up, in particolare rossetti e fondotinta.
Chi è la vostra cliente ideale?
Direi che è una signora benestante, tra i 35 e i 45 anni, che passa almeno due ore in negozio e lo gira in lungo e in largo e alla fine compra qualcosa in tutti i reparti. Noi abbiamo una clientela varia, fatta anche di turisti e di persone delle valli vicine. Chiaramente, è molto importante avere un personale preparato: non deve solo saper vendere ma anche interessare la consumatrice, raccontarle la storia dei prodotti e del brand, incuriosirla, invogliarla a conoscere altro, a salire nei piani superiori.
Avete intenzione di introdurre nuovi brand?
Sto pensando di ampliare l’assortimento dei marchi ‘green’ e forse potrei introdurre anche Tom Ford, in particolare il make-up, ma non sono convinta. Cosa fate sul web e sui social? Abbiamo aperto l’e-commerce un anno fa e facciamo ancora numeri piccoli, ma stiamo investendo per metterlo a regime e dare un servizio completo, necessariamente bilingue e con tutti i prodotti in esposizione. Siamo presenti anche su Facebook e abbiamo un canale YouTube dove sviluppiamo tutorial e video. Su Instagram invece è attivo solo il nostro bistrot.
Un sogno nel cassetto?
Sono così soddisfatta, mi sembra di aver fatto così tanto grazie a una famiglia che mi ha lasciato libera di seguire le mie visioni, che ora vorrei consolidare tutto questo. Migliorare l’esistente, trovare personale preparato, capire e anticipare la clientela.
di Vanna Assumma