Estée Lauder continua a crescere e lo farà anche con nuove acquisizioni. Dopo aver chiuso il 2017 con una delle migliori performance degli ultimi anni, il colosso americano sta guardando anche a potenziali aziende italiane. “In Italia ci sono diverse aziende di fragranze, skincare e di make-up molto interessanti – ha dichiarato a Pambianco Beauty Edoardo Bernardi, AD e DG di Estée Lauder Italia e che l’industria, non solo noi, tiene monitorate. E per il futuro, non escludo possibili acquisizioni. Oggi i marchi acquisiti provengono prevalentemente da California e Corea, ma non vedo l’Italia così distante”.
La filiale tricolore del colosso statunitense, che Bernardi gestisce dal 2013, ha chiuso l’ultimo esercizio (al 30 giugno 2017) con un fatturato in crescita del 13% a oltre 170 milioni di euro, dove tutti i brand del gruppo sono cresciuti rispetto allo scorso anno e tutti hanno guadagnato quote di mercato nei rispettivi canali di riferimento. “Sono andati molto bene i monomarca – ha continuato Bernardi – i brand in farmacia, l’e-commerce e i saloni di coiffeur con il brand Aveda. Esteé Lauder resta un brand molto forte in termini di volumi in questo momento, ma abbiamo Mac che sta crescendo a doppia cifra e in maniera straordinaria ed è diventato il pilastro della filiale italiana”.
Negli ultimi anni gli equilibri tra i marchi cosiddetti ‘core’ (Estée Lauder, Clinique e le fragranze) e quelli ‘emergenti’ (Mac, La Mer, Jo Malone London, Aveda, Darphin, Tom Ford e Smashbox per citarne alcuni) sono totalmente cambiati. Se fino a qualche anno fa i ricavi erano quasi per intero generati dai marchi ‘core’ come Esteé Lauder e Clinique oggi questi valgono meno del 50% del volume d’affari.” I marchi ‘emergenti’ hanno messo a segno negli ultimi esercizi performance a double digit straordinarie – ha proseguito l’AD – che ci hanno permesso di diventare sempre più specializzati e multicanali. Per esempio un brand ‘emergente’ come Mac ha assunto una dimensione estremamente importante nella composizione del portafoglio diventando oggi il primo marchio della filiale. Ma non solo. Anche gli altri marchi emergenti stanno accelerando fortemente e aumentando la loro quota grazie alle proposte di prodotti innovative e ai nuovi canali e consumatori a cui si rivolgono”.
La grande sfida del manager per il futuro è quella di far crescere in termini di volume e di awareness i brand minori. “Le opportunità di crescita sono enormi – ha concluso Bernardi – c’è un consumatore che sta evolvendo molto in termini di aspirazioni. Si tratta di andare a seguire queste aspirazioni. Inoltre esistono ancora dei marchi molto importanti all’interno del nostro portafoglio che stiamo valutando come e quando lanciare al meglio nel nostro Paese”.
L’intervista integrale a Edoardo Bernardi è stata pubblicata sul numero di ottobre/novembre 2017 del magazine Pambianco Beauty.