I consumi interni crescono dello 0,5%, rallentati dai principali canali. Colpisce il calo nel comparto salute.I ricavi, invece,corrono del 5% spinti dalle esportazioni (+12,3%). In totale il giro d’affari delle aziende è di 10,5 miliardi di euro.
I dati consuntivi di Cosmetica Italia sull’andamento del mercato della bellezza nel 2016 evidenziano, per quanto riguarda i consumi interni, un valore prossimo a 9,9 miliardi di euro (+0,5%), e, considerando il fatturato delle aziende attive nella Penisola, ricavi in crescita del 5% a 10,5 miliardi di euro. Sul versante della distribuzione in Italia arriva però qualche segnale di debolezza. Due sono i canali che arretrano: la grande distribuzione, che è il vero cappio al collo del settore; e la farmacia, che decelera lievemente, ma si tratta di un calo dal valore simbolico importante, perché è la prima volta che questo canale mostra uno stop dopo tanti anni di crescita sostenuta. Per quanto riguarda la Gdo, la vendita di prodotti cosmetici nelle corsie di ipermercati e supermercati diminuisce del 3,4% nel 2016, ma la voce ‘grande distribuzione’ nelle rilevazioni di Cosmetica Italia comprende anche i drugstore (che crescono del 2%) e i monomarca, e quindi nel suo complesso questo canale arretra dell’1 per cento. Ciononostante, la grande distribuzione copre il 41% del mercato cosmetico nazionale e quindi rimane il principale veicolo delle vendite per l’Italia, con un valore che si approssima a 4,05 miliardi di euro. Arrivando alla farmacia, invece, per la prima volta la vendita del beauty passa in area negativa con un arretramento dello 0,1%, ma lo shopping cosmetico nei ‘negozi della salute’ mantiene sempre un valore superiore a 1,8 miliardi di euro, tallonando le profumerie che totalizzano 2 miliardi di euro. Queste ultime sono in crescita dello 0,9% e rappresentano il 20,4% del totale consumi. Dopo la grande distribuzione, costituiscono quindi il secondo canale in Italia, anche se l’avanzamento di questi punti vendita è solo a valore, perché le profumerie ormai da anni risentono di un calo dei volumi. Passano invece in territorio positivo, per la prima volta dopo anni di contrazione, l’acconciatura professionale e i centri estetici che chiudono con una crescita rispettivamente dell’1% e del 2,1% grazie a una ripresa delle frequentazioni e quindi dei consumi. Per completare l’andamento dei canali di vendita, l’erboristeria sale dell’1,1% e rallenta la sua corsa rispetto agli anni precedenti, ma comunque totalizza 436 milioni di euro, mentre le vendite a domicilio e l’e-commerce volano a +8%, generando insieme 757 milioni di euro. L’e-commerce, nello specifico, ha determinato un valore prossimo a 230 milioni di euro a fine 2016.
COSMETICA IN POLE PER CRESCITA
Il fatturato delle aziende cosmetiche generato nella Penisola cresce nel 2016, ma solo dello 0,5%, viceversa l’industria tricolore fa balzi da gigante all’estero, dove avanza del 12,3%, avvicinandosi a 4,3 miliardi di euro. Si tratta quindi di un comparto in salute, che gode di un’alta redditività. Infatti in base a uno studio di Cosmetica Italia che analizza gli indici di bilancio 2015 del settore beauty nel Belpaese, confrontandolo con settori industriali contigui, risulta che la redditività del comparto è tra le più alte. Il valore medio dell’ebitda 2015 per le aziende cosmetiche è di 4,5 milioni di euro (+8,8% rispetto all’anno precedente), con una percentuale sul fatturato dell’11,9 per cento. La bellezza inoltre è seconda solo al settore occhialeria, a livello di margini di profitto, cioè in base al rapporto dell’utile sui ricavi: infatti questi ultimi per l’eyewear sono pari a 3,5% nel 2015, mentre la cosmetica ha una profittabilità del 2,7 per cento. Se valutiamo il tasso di crescita del fatturato, la cosmetica è prima su tutti gli altri settori, con un aumento dei ricavi del 5,05%, a cui fa seguito l’occhialeria (+5,02%), la gioielleria (+2,3%), il settore vinicolo (+0,7%), mentre i comparti tessile/moda e calzaturiero regrediscono, rispettivamente dello 0,6% e del 2,6 per cento. Tornando al 2016, un altro goal che mette a segno il comparto è quello relativo alla bilancia dei pagamenti, che tocca i 2,3 miliardi di euro, record assoluto per l’industria cosmetica.
di Vanna Assumma